Non è finita: questo, in estrema ed ermetica sintesi, è il messaggio che Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha voluto veicolare attraverso le colonne de “Il Corriere della Sera”, in occasione dell’intervista pubblicata mercoledì 5 agosto 2020. Il professore ha innanzitutto affermato che l’Italia, in materia di Covid-19, “è messa meglio di tanti altri Paesi“, aggiungendo però che “non dobbiamo vanificare i risultati ottenuti abbandonando la responsabilità nei comportamenti individuali o venendo meno a quelle scelte improntate alla massima prudenza che ci hanno portato fuori dalla situazione più difficile. È un periodo di vacanza che gli italiani si devono meritatamente godere, ma senza dimenticare cosa è accaduto in questi mesi”. D’altronde, ad oggi circa il 27% dei soggetti che hanno sviluppato una risposta anticorpale al virus non ha mai avuto sintomi, percentuale simile a quella riscontrata in Spagna (32%). “Gli asintomatici contribuiscono a sostenere l’epidemia, perché possono non essere facilmente identificati e isolati. Da questa osservazione deriva l’importanza fondamentale di rispettare i principi del distanziamento interpersonale e di indossare mascherine nei locali chiusi e anche all’aperto, qualora non sia possibile evitare gli assembramenti”.
FRANCO LOCATELLI: “ORA TRE SNODI CRITICI”
Dopo avere ricordato i sintomi principali che contraddistinguono il Coronavirus (“quelli respiratori sono certamente quelli più noti, ma quelli più peculiari sono la perdita/alterazione dell’olfatto e del gusto”), Franco Locatelli ha descritto i tre snodi più critici che si presenteranno sul nostro cammino da qui in avanti: “Il primo sarà la ripresa delle attività didattiche frontali nelle scuole. Farle ripartire è la priorità del Paese e del Governo, ma il tutto deve avvenire nelle migliori condizioni di sicurezza ed è su questo che si sta lavorando anche in queste ore. Se saremo bravi, potremo dimostrare che anche un virus così insidioso può essere tenuto a bada”. E gli altri due punti cruciali? “Dovremo contribuire come Paese agli sforzi per trovare quanto prima possibile vaccini sicuri ed efficaci. Solo con il vaccino potremo pensare di uscire da questa situazione. Infine, appare di grande prospettiva la terapia degli anticorpi monoclonali. Si tratta di farmaci che impediscono il legame del virus al recettore presente sulle cellule umane. Potrebbe offrire un’arma fondamentale ed è importante che l’Italia vi stia investendo”.