Rose Villain, chi è il padre della cantante Franco Luini

Negli ultimi mesi la giovane e spumeggiante Rose Villain ha vissuto un periodo davvero di grazia nell’ambito musicale, e tante fortune le deve sicuramente al papà Franco Luini, sempre al suo fianco. La giovane cantante salirà sul palco del concerto di Radio Zeta dedicato alla generazione Z ed è impossibile non citare il padre nella lista delle persone che hanno contribuito al successo della bravissima Rose. Franco è un imprenditore e fondatore e CEO del brand Tucano, si è laureato all’università Bocconi nel 1985 prima di dare il via a una grandissima azienda, nota in tutto il mondo.



La Tucano fondata da Luini ha mosso i primi passi costruendo custodie per trasportare i computer, inaugurando un nuovo campo commerciale fino a diventare leader nel settore. Nel tempo Franco ha trovato anche l’amore, sposando Fernanda Melloni, purtroppo scomparsa nel 2017, e dal loro amore era nata la figlia Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini.



Rose Villan: “Mio padre Franco lo ringrazierò sempre per aver creduto in me”

In una intervista concessa al quotidiano Repubblica, la giovane artista ha speso parole importanti nei confronti del padre Franco, ringraziandolo per gli sforzi fatti: “L’assurdità è che quando una donna ha successo bisogna sempre andare a trovare l’uomo che glielo ha fatto ottenere. Mio padre è un imprenditore, sì, ha inventato le copertine per le moto, ottimo, grande papà. Mi ha aiutata a studiare all’estero, verissimo, e non senza sacrifici. Lo ringrazierò sempre perché ha creduto in me“.



Non sono mancate le critiche e le frecciatine alla cantante nel periodo del Festival di Sanremo, con molti che hanno puntato il dito accusandola di essere raccomandata: “Le canzoni non me le scrive mio padre” ha replicato Rose Villain mettendo a tacere le voci. Nella vita dell’artista reduce da Sanremo con il brano Click Boom, c’è un vuoto che non sarà mai possibile colmare dopo la scomparsa della mamma, scomparsa 7 anni fa per un cancro: “Era una rock star, una di quelle che riempiva le stanze, la casa sembra muta, anche quando mi viene la febbre penso solo a lei, mi bastava solo sentire la sua voce per stare subito meglio”.