Franco Prodi, fisico e accademico specializzato in studi meteorologici e in fisica dell’atmosfera e fino al 2008 direttore dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, sostiene da anni che “non è possibile, con la conoscenza attuale del sistema clima, quantificare quant’è l’effetto antropico” sul riscaldamento globale. Per lo scienziato i cambiamenti climatici sono ciclici e si ripresentano con puntualità, indipendentemente dalla responsabilità dell’uomo. Il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai e tragedie come quella della Marmolada non sarebbero colpa dell’uomo, o almeno non soltanto. Lo scienziato, a La Verità, ha ribadito alcune delle sue posizioni.



“Ci sono cause naturali e cause antropiche dei cambiamenti ma le affermazioni dei Rapporti dell’Ipcc – il comitato dell’Onu che vorrebbe studiare il contributo antropico al clima – sono scientificamente infondate, i loro sono solo scenari, non previsioni sulle quali basare il destino dell’umanità” ha affermato Prodi. “Viviamo certamente in un periodo di riscaldamento globale e quindi è chiaro che ogni periodo caldo comporta una fase di ritiro di ghiacciai con fenomeni, del tipo di quello occorso recentemente. Qualche anno fa ho visto i resti del crollo di una delle famose 5 Torri vicino al Falzarego”, ha proseguito il fisico.



Franco Prodi contro Greta Thunberg

Il ritiro dei ghiacciai, come quello della Marmolada, non è una novità secondo Franco Prodi. “Nel passato i ghiacciai alpini sono stati anche più ritirati di oggi”, spiega lo scienziato. Questo, a causa di un “Andamento ciclico” che dura ormai da 10 mila anni. Il riscaldamento globale che stiamo vivendo è un fatto naturale e fa parte di cicli naturali. Una componente antropica nei cambiamenti climatici c’è ma non è al momento quantificabile con serietà scientifica” ha affermato il fisico a La Verità.

I dubbi sull’influenza dell’uomo sul riscaldamento globale, spiega lo scienziato, non significano negare i cambiamenti accorsi al nostro clima. Certamente c’è un effetto antropologico “A livello planetario, che va naturalmente combattuto, anche con accordi internazionali vincolanti: ma la CO2 non è un gas inquinante”. Il fisico aveva sottoscritto una petizione “insieme a scienziati italiani, ripresa da mille scienziati nel mondo, mettendo in guardia le autorità politiche dalla supina accettazione delle raccomandazioni dell’Ipcc e dalla conseguente ”lotta al riscaldamento globale”. Ma ormai questo pseudo Verbo è talmente diffuso che le richieste di nostri rappresentanti di colloqui con le autorità politiche vengono ignorate sistematicamente”, ha spiegato il fisico. Per Prodi, “L’ascolto accordato alla Thunberg e negato alla nostra petizione la dice lunga sul discredito del quale gode la scienza nel nostro Paese. Penso tristemente che si sia raggiunto il punto di non ritorno”.