L’ex amministratore delegato di Enel e noto dirigente d’azienda Franco Tatò è stato ricoverato all’ospedale Perrino di Brindisi dopo un brutto incidente domestico: secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, l’80enne originario di Lodi è ricoverato in rianimazione dopo essere caduto in casa nella propria masseria in Puglia. L’inciampo in un gradino, la caduta e la corsa in ospedale: così domenica pomeriggio si è trasformare in un incubo per Tatò, con la famiglia che ha subito chiamato il 112 per prelevare e ricoverare il manager scivolato nella sua masseria durante le vacanze. Secondo le prime indicazioni di Brindisi Report sulla dinamica esatta dell’incidente domestico, pare che Franco Tatò sia scivolato su un gradino e ha purtroppo sbattuto molto violentemente la testa atterrando sulla scala.



CHI È FRANCO TATÒ

«Violento trauma cranico», così in codice rosso Franco Tatò è stato ricoverato all’ospedale Perrino di Brindisi, seguito da vicino dalla compagna Sonia Raule presente nella masseria di Torre Spaccata (Marina di Fasano) al momento della caduta. Le condizioni dell’ex manager sarebbero gravi e saranno le prossime ore di rianimazione a dire di più circa le forti ferite impresse dopo l’incidente domestico: Tatò è stato uno dei più importanti dirigenti d’azienda del Novecento, conosciuto nell’ambiente come “manager filosofo” o anche “Kaiser Franz”. Ha guidato oltre a Enel anche importanti ruoli direttivi in Olivetti, Mondadori, Fininvest ma è anche stato amministratore delegato dell’Istituto Treccani, attuale vicepresidente della Berco (importante società metalmeccanica del gruppo Thyssen Krupp). In risposta alle tante critiche piovutegli addosso dopo il libro del 2000 “Perché la Puglia non è la California”, ben 16 anni dopo Tatò spiegava così il senso di quella critica: «La Puglia – ribadiva – è la terra di mio padre, anzi dei miei padri: mio nonno, il mio bisnonno, parenti abbondanti tra Bari e Barletta. Il mare e il sole della Puglia sono il mare e il sole della mia infanzia. Una parte delle mie radici, dunque. E da anni ormai è anche la mia seconda casa (una masseria a Torre Spaccata, tra Ostuni e Fasano, ndr). E in 16 anni non è cambiata neanche un po’. Nel bene e nel male, evidentemente. Nel senso che la svolta che auspicavo non c’è stata, almeno nella direzione che speravo potesse imboccare».

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