È morto il 18 aprile Franco Zampedri, trentino di 53 anni, che da vent’anni viveva in stato vegetativo. L’uomo, che di professione faceva il tecnico universitario, aveva avuto un incidente il 4 luglio 2004, mentre rientrava a casa in automobile dopo essere stato a casa della fidanzata di allora, Cristina Bertoldi, a Sant’Orsola, nel paese in cui i due avevano acquistato casa insieme. La sua auto era uscita di strada a Canezza, compiendo un volo di oltre due metri, come ricorda il Corriere della Sera. L’impatto era stato violentissimo e l’uomo non si era più ripreso.
“La curva era molto brusca ed è andato fuori strada, finendo con l’auto nel giardino di una casa sotto la strada. Col torace ha battuto contro il volante ed è andato in arresto cardiaco. I soccorsi sono arrivati tardi e il cervello era già compromesso” racconta il papà, Goffredo. L’uomo ha “sempre creduto che il mio Franco si risvegliasse. Le speranze che si potesse riprendere le abbiamo avute nei primi anni ma la situazione non è mai migliorata. Con le casette gli facevo ascoltare nella stanza la musica della banda di Viarago, dove suonava la tromba, e sembrava reagisse agli stimoli ma alla fine non c’è stato alcun segnale di risveglio. Prima dell’incidente adorava sentire quella musica anche in casa”. Negli ultimi due mesi, il 53enne – che da vent’anni viveva in stato vegetativo – si era aggravato.
Il tifo per la Juve e quella visita di Del Piero
Goffredo, il papà di Franco Zampedri, al Corriere della Sera racconta l’agonia vissuta negli ultimi mesi: “Il suo corpo rifiutava qualsiasi tipo di cibo e per questo i sanitari erano stati costretti a fargli continuamente delle flebo. Franco si è indebolito e giovedì mattina ha subito l’arresto cardiaco fatale”. Franco era un grande tifoso della Juve: seguiva spesso la squadra, sia in casa, a Torino, che fuori, non appena ne aveva la possibilità. La sua storia tragica era arrivata anche alle orecchie dei giocatori bianconeri: nell’estate del 2007 Alessandro Del Piero era andato a trovarlo.
“Alex era venuto a Pergine, dimostrandosi un grande campione. Avevo parlato un po’ con lui e si era augurato che Franco potesse riprendersi” racconta ancora il papà. Dopo la morte di Franco Zampedri, l’intera comunità, che da vent’anni sperava nel miracolo, è in lutto. Il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, dopo la notizia della scomparsa del 53enne ha dichiarato: “Non lo conoscevo, ma so di per certo che al Santo Spirito l’hanno trattato e curato benissimo. Mi unisco al dolore della famiglia, perdere una persona così fa sempre male”.