Franco Zecchin, è l’ex compagno di Letizia Battaglia, la fotogiornalista palermitana scomparsa all’età di 87 anni.  con le loro fotografie hanno identificato la Sicilia e la mafia in tutto il mondo. La fotogiornalista si è sempre impegnata nella lotta contro la mafia trovando per un lunghissimo periodo di tempo una spalla amica e complice nell’ex compagno Franco Zecchin con cui ha collaborato per più di 20 anni. Lui, giovane milanese arriva a Palermo nel ’74, una terra che scopre ed ama grazie ai racconti di Letizia, palermitana di nascita e a quel tempo già madre di tre figlie. Insieme collaborano nella redazione del quotidiano “L’Ora” di Palermo; i due non erano molto informati sulla mafia, ma nel tempo diventano due fotoreporter di omicidi e non solo.

Tra la metà degli anni ’70 e l’inizio dei ’90, infatti, le loro fotografie identificano la Sicilia e la mafia in tutto il mondo. Ma chi è Franco Zecchin? Classe 1953, Franco nasce a Milano, ma si trasferisce nel 1975 a Palermo dove diventa fotografo professionista, lavorando sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali in Sicilia.

Franco Zecchin e l’incontro con Letizia Battaglia

La vita di Franco Zecchin arriva ad una svolta importante quando nel 1977 incontra Letizia Battaglia con cui crea il primo Centro Culturale per la Fotografia situato nel Sud Italia e, nel 1980, è tra i fondatori del Centro di Documentazione contro la Mafia “G. Impastato”. Non solo, si occupa anche di teatro realizzando una serie di film all’interno dell’ospedale psichiatrico di Palermo. Nel 1987 diventa anche direttore responsabile del mensile di cultura e politica “Grandevù” edito a Palermo. L’anno dopo è membro “nominé” dell’agenzia Magnum.

Il suo lavoro svolto in Sicilia tra il 1975 e il 1994 viene riconosciuto a livello mondiale. Tra il 1989 e il 1991 conduce un’inchiesta fotografica sui rapporti tra inquinamento industriale e salute pubblica in Slesia (Polonia). Nel 1991 si occupa di una ricerca fotografica sul nomadismo e l’uso delle risorse ambientali lavorando per alcuni anni su una decina di società in diverse parti del mondo. Oggi il fotografo vive e lavora a Marsiglia dove, oltre alla fotografia, si dedicata alla scoperta del rapporto tra appropriazione del territorio e pratiche sociali attraverso la fotografia. Le sue foto fanno parte delle collezioni dell’International Museum of Photography di Rochester, del MOMA di New York e della Maison Européenne de la Photographie a Parigi.