Nella villa di Franco Zeffirelli a Positano, vi fu una scazzottata incredibile fra il figlio dello stesso immenso regista, Luciano, e quello che viene considerato all’unanimità il più grande ballerino di tutti i tempi, il russo Rudolf Nureyev. Stando a quanto racconta il Corriere della Sera, ricordando quel curioso episodio, Nureyev era spesso ospite di Zeffirelli sul Golfo, ma una sera rientrando da una serata il ballerino trovò il cancello della villa chiusa.
Decise comunque di irrompere nell’abitazione come una furia, iniziando a spaccare tutto ciò che trovava sul suo cammino, fra cui alcuni oggetti preziosi a cui il regista teneva molto. Zeffirelli, avvisato dal figlio Luciano, inizialmente lasciò correre, dopo di che, sdraiato sul letto, abbassò il pollice in stile imperatore romano e fece scattare la rissa proprio fra il figlio adottivo e il ballerino, fra gli sguardi scioccati degli altri presenti.
FRANCO ZEFFIRELLI, LE SUE FESTE A ROMA E IL RAPPORTO CON VISCONTI
Il 12 febbraio prossimo Franco Zeffirelli avrebbe compiuto i 100 anni, ma il quotidiano di via Solferino ricorda come lo stesso fosse “diverso da come viene descritto”, sottolineando le numerose feste non soltanto a Positano ma anche nella villa sull’Appia Antica in Roma (oggi di nuovo nelle mani di Berlusconi), dove non mancavano Carla Fracci e le sorelle Kessler: “Risultava irritante – scrive Valerio Cappelli del Corriere della Sera, ex dipendente di Zeffirelli – estremo, quando parlava di politica o di calcio. Parlava con disprezzo di comunismo quando ormai non esisteva più o si era mimetizzato, oppure della Juventus”.
E poi il rapporto con Luchino Visconti, il suo mentore. Franco di lui diceva: «Sapete come mi ricompensava? Con una boccetta del profumo Penhaligon’s, e poche lire in una busta». Fra i due vi era un rapporto viscerale e passionale, ma anche contraddittorio, fatto di luci e ombre, e Zeffirelli in Visconti si rispecchiava. Il regista era stato suo scenografo e cominciò con lui la carriera. Quando venne chiamato nel 1959 per fare Romeo e Giulietta all’Old Vic di Londra, Visconti cercò di dissuaderlo in maniera persistente: fu proprio quell’insistenza a spingere Zeffirelli ad accettare l’incarico. Fu un successo e da lì la carriera del regista fiorentino preso il volo.