Morto Franco Zucca, chi è? Aveva prestato la voce a Micael Caine e…
E’ morto il doppiatore triestino Franco Zucca. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 70 anni. Franco era noto per aver prestato la sua voce a attori di fama mondiale come Ben Kingsley in “Schindler’s list”, Michael Caine, Raoul Julia, Donald Sutherland, Alain Delon, Max Von Sydow, Robert Englund nella parte di Freddy Kruger e Sam Elliott ne “Il Grande Lebowski”. La sua voce ha impreziosito anche alcune serie tv dalla “Signora in giallo” al recente “Trono di Spade” passando per “Star Trek”, oltre a innumerevoli film d’animazione, cartoni animati e videogiochi. Al momento non si conoscono i motivi del decesso. Probabilmente Franco Zucca era malato da tempo oppure si è trattato di un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo.
Franco era molto legato alla sua città natale. Aveva iniziato a recitare nelle fila del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per poi trasferirsi a Catania e a Roma. In un’intervista aveva dichiarato che la palestra più importante fu la radio: “La palestra importante fu la radio, ne feci veramente tanta e devo a Ugo Amodeo la mia impostazione recitativa. Entrai allo Stabile sotto Bolchi debuttando nel ’71 in “Delitto e castigo”. Poi provai la strada del doppiaggio e mi andò bene, tra fortuna e merito. Ma ai giovani devo dire di stare lontano dalle fatiscenti scuole di doppiaggio romane. Sono una truffa e servono soltanto a spillare soldi. L’unica via deve essere quella dell’attore. Senza essere attori il doppiaggio non si fa. Poi bisogna armarsi di coraggio e pazienza e iniziare i vari provini. È una strada molto difficile ma affascinante: il doppiaggio è sacrosanto, coniuga tecnica e artisticità, ma alla base c’è una sola veste: quella dell’attore”.
Franco Zucca e la partecipazione alla serie tv, da Law and Order a Happy Days
Franco Zucca aveva prestato la voce agli attori-poliziotti George Dzundza e Jerry Orbach nella serie Law and Order per poi assumere la direzione del doppiaggio. Gli piaceva ricordare anche la sua partecipazione a Happy Days. Gli attori che prediligeva erano quelli che avevano una formazione teatrale. Per questo motivo era stata un’emozione per lui doppiare Tom Wilkinson, a cui prestò la voce in “Michael Clayton”, e Pete Postlethwaite, che doppiò in “Nel nome del padre” e “Grazie, signora Thatcher”. In “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro, vincitore di quattro Oscar e Leone d’oro, è di Franco Zucca la voce di Richard Jenkins.
In un’intervista all’Enciclopedia del Doppiaggio aveva rivelato: “Noi siamo degli operai di questo mestiere, lo dico con orgoglio, che non hanno bisogno di ribalta o di fama. Non ce ne mai stata nemmeno nei mostri sacri dell’epoca iniziale del doppiaggio i Cigoli, i Rinaldi, nessuno sapeva che faccia avessero. Vivevano una vita felice lo stesso”. Ambito meno conosciuto, ma altrettanto importante quello dei cartoons: Zucca aveva infatti lavorato quale voce di Manty in “ABug’s Life – Megaminimondo, di Jerry Jumbeaux per “Zootropolis”, di George Sanderson per “Monsters & Co”. Zucca nel corso dei decenni aveva doppiato le linee di attori iconici quali Max von Sidow, Michael Caine, Omar Sharif, Oliver Reed e tanti altri.