Tra gli ospiti più attesi del concerto dei Thegiornalisti di questa sera al Circo Massimo di Roma c’è Franco126, pseudonimo di Federico Bertolini. Si può dire, vista la location dell’evento prescelta da Tommaso Paradiso e dalla band, che Franco126 giochi in casa: la sua romanità, peraltro, è uno degli ingredienti principali mescolati nei pezzi del rapper/cantautore che ha raggiunto il grande successo, oltre i confini della Capitale, in coppia con Carl Brave. Il feeling artistico instauratosi tra i due li ha portati alla produzione di singoli quali “Sempre in due” e “Pellaria”, che hanno anticipato il primo album, Polaroid, diffusosi a macchia d’olio in tutta la Penisola, facendo di Franco126 e Carl Brave dei veri e propri punti di riferimento per la scena indie e anche pop. Guai però a pensare che il valore artistico di Franco126 (così come quello di Carl Brave) possa essere espresso soltanto in coppia: ne è la prova, per l’ospite di questa sera dei Thegiornalisti, il successo riscontrato da “Stanza singola”, il suo album di debutto da solista. Tra gli artisti che hanno ispirato la produzione di Franco126, a suo dire, vi sono Franco Califano, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Eduardo De Crescenzo e Luca Carboni.

FRANCO126, ROMA MA NON SOLO

Una delle difficoltà maggiori per un artista col retroterra artistico simile a quello di Franco126 è quello di riuscire ad affrancarsi dalle proprie origini senza perdere sé stesso o rinunciare ad evolversi. Lo ha spiegato in un’intervista di qualche tempo fa lo stesso rapper in un’intervista concessa a “Rockol.it”:”Roma tornerà, di sicuro, ma qui volevo qualcosa di diverso, senza una collocazione spaziale né temporale. Non mi andava un disco legato al momento storico in cui vivo, non ci sono i social, non ci sono i cellulari. I riferimenti sono stati molto più anni ’80, al massimo ci ho messo la piadina. Ho cercato invece di portarmi vicino l’universo dei cantautori. L’hotel, se ci pensi, è un topos di quella tradizione”. Franco126 ha parlato anche del suo rapporto con il successo e la popolarità:”Prima riparavo i cellulari e facevo le colazioni in un albergo, un due stelle. Era un lavoro da paura, prendevo poco ma, devo dire, facevo anche poco. Il cambio più grande è il fatto che ora ho un lavoro, che coincide con una passione. Il vero switch però è stata l’autostima. Non sono uno che crede così tanto in se stesso, vedermi riconosciuto che sapevo fare quello che stavo provando a fare mi ha aiutato a vedere la vita in modo molto più positivo”.