Fanny Ardant non è mai stata sposata, ma ha tre figlie avute da tre uomini diversi legati alla sua carriera e al mondo del cinema. È il 1981 quando François Truffaut la sceglie per il suo film “La signora della porta accanto”. I due iniziano una relazione che nel 1983 porta alla nascita di Josephine. Difficile dire sei due sarebbe mai diventati marito e moglie. Il regista morì infatti nel 1984, ma ancora recentemente l’attrice, intervistata da Io donna, usò queste parole a proposito di Truffaut: “Un uomo che narra una storia come quella di La signora della porta accanto è per me un’anima gemella. François pensava che si possa morire d’amore e ha voluto dirigere un film moderno sulla passione, perché la gente ritiene che sia roba da letteratura classica: Tolstoj, Stendhal, Balzac. Ma lui diceva: basta aprire il giornale e leggere la cronaca nera, tanta gente ancora oggi muore per passione”.
FANNY ARDANT, DOMENICO LEVERD PRIMA DI FRANÇOIS TRUFFAUT
C’è da dire che in ogni caso Fanny Ardant aveva già avuto una figlia, Lumir, nata nel 1975 e frutto di una relazione con l’attore Domenico Leverd, fondatore della scuola di teatro Verbe et Lumiere. Sempre nell’intervista a Io donna, l’attrice spiega che in amore ha più rimorsi che rimpianti. “Più rimorsi: di aver fatto del male a chi mi amava, e questo oggi mi riesce insopportabile; di non essermi comportata bene, anche se l’ho fatto senza cattiveria. Ho sempre amato il disordine, penso che il caos sia la vita e l’ordine la morte. Ma ciò che è fatto è fatto. Gli sbagli possono diventare lezioni di vita, e la vita nella sua magnanimità ci perdona sempre. Nel Vangelo Gesù dice: «Molto sarà perdonato a chi molto ha amato». E io di sicuro ho amato tanto”.
LE PAROLE DI FABIO CONVERSI
L’ultima figlia di Fanny Ardant, Baladine, è nata nel 1990 da una relazione con l’italiano Fabio Conversi, attore, direttore della fotografia, regista e produttore cinematografico. “Sono passato alla produzione quando ho capito di non avere abbastanza talento come regista. Fino a qualche anno fa in Francia era difficile vedere film italiani. L’unico davvero accreditato era Moretti. Poi il successo di Respiro e la grande popolarità di La meglio gioventù hanno creato un nuovo interesse. È una grande soddisfazione contribuire a questa riscoperta”, sono le sue parole riportate da Cinecittà News, che ricorda come Conversi da tempo con il suo lavoro abbia a che fare sia con l’Italia che con la Francia, dove del resto ha aperto, nella capitale, la casa di produzione Babe Films.