Il trap non è il male, parola di Frankie Hi NRG che ai microfoni de I Lunatici torna a parlare di quella che è la demonizzazione di questo tipo di musica che tanto rispecchia il mondo e il momento storico che stiamo attraversando ovvero “una realtà frammentata”. Tocca al guru parlare dei rapper e dei trapper di oggi soprattutto dopo le polemiche degli ultimi mesi sottolineando che la differenza tra ieri e oggi è che chi ballava sulle note di canzoni inglesi (e che magari non capiva fino in fondo) sono gli stessi che oggi si scandalizzano solo perché quei testi sono in italiano. In particolare, Frankie Hi NRG rivela: “Con una forma diversa, più contemporanea rispetto a quanto accadeva una volta, anche dieci o quindici anni fa i temi di una bella fetta della musica erano sesso, droga e rock. Ora vengono declinati con una forma differente, con un approccio diverso, si parla di soldi in modo differente rispetto a quando lo faceva 50 cent, ma neanche troppo diversamente se andiamo ad analizzare i testi. Quello che fa scalpore è che venga fatto in italiano… Mi fa un po’ sorridere questo stupore”.
IL TRAP VA ASCOLTATO E COMPRESO, PAROLA DI FRANKIE HI NRG
Frankie Hi NRG continua a ribadire il fatto che i trapper fanno musica contemporanea che è molto diversa da tutte le altre e che si rispecchia nel cinema che non “viene visto come una volta”. Inutile quindi la demonizzazione? Sembra proprio di sì, almeno a suo dire: “Il trap porta dei contenuti che meritano di essere ascoltati e compresi, perché all’interno hanno una complessità assai maggiore di quella che sembra trapelare da una forma così scarna”. Il discorso si sposta poi su qualcosa di particolare, ovvero su uno dei grandi successi di Frankie Hi NRG ovvero ‘Quelli che benpensano’ con al centro quelli che “nel ’97” erano tali facendo parte di una categoria che non è andata scemando: “Si è andata impolpando. La quantità di persone che hanno bisogno di accessori placcati oro anche se è oro finto è diventata davvero grande. E non semplicemente perché sono dotati di un gusto pessimo, ma perché l’ignoranza è stata riconosciuta sempre di più come un valore, gli intellettuali vengono considerati dei parassiti della società e c’è una diffusa acredine nei confronti di chi ha argomentazioni diverse dai diktat di cui si è portatori. Quelli che benpensano sono diventati più poveri e un po’ ‘je rode er culo’ per questo“. Un’analisi che corrisponde al vero?