Anche Frankie Hi-Nrg Mc ha parlato dell’emergenza Coronavirus e, nello specifico, del mondo della musica che è, ovviamente, il suo mondo: il rapper – così si definisce lui – sempre molto attivo sui social network affrontando tematiche importanti e dando spesso le sue opinioni riguardo la politica e la società, ha rilasciato un’intervista a FqMagazine nella quale ha rilanciato un appello al governo affinchè pensi “al mondo della musica e dello spettacolo, non solo alle branchie del mondo del cinema, della lirica o delle arti alte”. Parole taglienti e nette come nel suo stile, ma che vanno in una direzione ben precisa: recentemente l’artista ha partecipato all’appello di Fiorella Mannoia, Laura Pausini e altri colleghi: lo avevano già detto anche Tiziano Ferro ed altri cantanti o cantautori, il tema delicato riguarda la possibile ripresa dei concerti e tutti quei lavoratori – tecnici e operatori – che li rendono possibili. “Ora sembrano invisibili agli occhi della politica” dice Frankie Hi-Nrg, che parla anche delle piccole compagnie di attori che non hanno ammortizzatori sociali e, con le restrizioni imposte dal Coronavirus, sono in difficoltà.
“Siamo stati la prima categoria a fermarci e saremo gli ultimi a ripartire” ha detto chiaro e tondo il rapper, che ha anche aggiunto come agli occhi del governo (e parte dell’opinione pubblica) non si ha una chiara idea di come funzioni il mondo dello spettacolo, tanto che ha detto che molti sono convinti che sia il cantante a dover pagare gli stipendi alle persone che montano il palco. A proposito di Tiziano Ferro, Frankie-Hi Nrg ha detto che la gente non lo ha capito nonostante il pontino si sia spiegato più che bene: “Ha semplicemente detto che non possiamo essere noi a decidere e il governo deve dare risposte e date concrete”. Per esemplificare il concetto, il cantante ha fatto l’esempio del presidente FIGC Gabriele Gravina che ha specificato come debba essere il governo, nel caso, a decidere per la sospensione della Serie A. “Serve responsabilità prima, e un piano d’attacco poi; invece siamo qui fermi, ad aspettare che siano i singoli a risponderne con il rischio e la conseguenza di muovere cause e processi”.
FRANKIE HI-NRG: “TANTE PERSONE CAMBIERANNO MESTIERE”
Dopo aver ribadito i rischi corsi dalle migliaia di persone che lavorano alla realizzazione di un concerto o uno spettacolo, Frankie-Hi Nrg ha risposto alle stime di Assomusica: una perdita di 350 milioni di euro per il solo settore del live, entro il termine della stagione estiva. “Qualcuno dice che solo per i concerti dovremo aspettare 18 mesi” ha aggiunto lui, e dunque è chiaro che, almeno secondo la sua opinione, ci sarà gente costretta a cambiare mestiere. “Avete seguito tutti le dirette Instagram da casa: si sentono di m*da! Il mestiere del fonico è fondamentale, quando manca si sente”. E sul prossimo decreto governativo ha detto che “la cultura dovrebbe rappresentare il 70% del Pil, invece arte, cultura e turismo sono sempre vittime di logiche da rapina”. Ha lanciato la proposta secondo cui spettacolo, cultura e musica debbano avere ciascuna un ministero dedicato. “Preferisco essere ottimista e non realista”, ma poi sugli errori – veri o presunti – delle Regioni riguardo la gestione della pandemia da Coronavirus ha tuonato che “bisogna ricordare tutto e segnarselo, quando saremo chiamati a votare dovremo esprimere il nostro pensiero”.