Frate Agnello Stoia, chi è il parroco di San Pietro
Frate Agnello Stoia è il parroco della Basilica Papale di San Pietro. In Vaticano ci sono due parrocchie: quella di San Pietro che riguarda la Basilica e la piazza antistante e quella di Sant’Anna che insiste su tutto il resto del territorio papalino. Frate Angelo è parroco della chiesa più importante del mondo da 29 giugno 2021 (giorno dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma). Nato a Pagani e cresciuto a Nocera Inferiore, dove la sua vocazione è maturata all’ombra del convento di Sant’Antonio. Per 19 anni anni è stato a Montella, nel convento di San Francesco a Folloni, poi gli ultimi otto anni li ha vissuti come parroco ai Santi XII Apostoli, nel centro storico di Roma. Subito dopo la nomina, Fra Agnello Stoia sul suo profilo Facebook ha scritto: “Qualcuno mi ha chiesto di cosa si deve interessare il parroco di San Pietro, quali sono i suoi compiti. Lo scopro sempre di più e, tra tutti, accogliere i pellegrini è certo tra i principali compiti”.
Frate Agnello Stoia: il rapporto con Papa Francesco
Come parroco di San Pietro, frate Agnello Stoia lavora principalmente con i pellegrini (San Pietro è una parrocchia senza parrocchiani) e si occupa della celebrazione dei sacramenti: “Il criterio è quello dell’accoglienza, della gratuità e della disponibilità”, ha detto al Corriere della Sera. Frate Agnello, però, non ha molte occasioni di incontrare Papa Francesco: “Non lo incontro spessissimo. Ma lo vedo molto. È il mio vescovo. Il suo è uno sguardo di sostegno. Noi che gli stiamo più vicini abbiamo il dovere di sostenerlo”. Dopo un anno dall’inizio del suo mandato, Frate Agnello Stoia ha fatto un bilancio dei suoi primi 12 mesi come parroco di San Pietro: “Essendo parroco di questa chiesa così particolare mi sento di spalancare il cuore a tutti, di farmi prossimo a tutti come ci insegna lui. Cerco di aiutare le persone ad entrare in San Pietro dando le chiavi interpretative per una lettura teologica di questa chiesa che è Santuario delle Nazioni. Chi viene qui oltre a stupirsi per la pietà di Michelangelo cerca tra le cose belle il Bellissimo”, ha detto al Corriere della Sera.