I fratelli Bianchi, all’ergastolo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, vivono vite separate in carcere, uno a Viterbo e l’altro a Rebibbia. In cella, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera in queste ore, avrebbero cambiato strategia nel segno della buona condottaMarco e Gabriele Bianchi, i fratelli di Artena condannati per la morte del giovane Willy dopo un brutale pestaggio, consumatosi nel settembre 2020 a Colleferro, avrebbero perso il loro avvocato – Massimiliano Pica, che avrebbe recentemente rimesso il mandato – e oggi sarebbero alla ricerca di un professionista che si occupi della loro difesa.



In carcere avrebbero assunto un comportamento diametralmente opposto all’immagine da “bulli” che ha invaso le cronache dopo la morte del povero Willy. Secondo il quotidiano di via Solferino, infatti, i due avrebbero deciso di cambiare strategia ripulendo l’immagine con un comportamento che, finora, tra le mura dei penitenziari non avrebbe mai presentato elementi di criticità. Entrambi si dedicherebbero allo sport, allenandosi quotidianamente secondo le possibilità disposte in regime di detenzione, e cucinerebbero i propri pasti da sé all’interno delle rispettive celle.



Fratelli Bianchi “detenuti pienamente inseriti”: dietro le sbarre puntano alla buona condotta

I fratelli Bianchi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbero descritti come “detenuti pienamente inseriti” nel contesto carcerario. Marco Bianchi si trova nel carcere di Viterbo, mentre Gabriele Bianchi è recluso a Rebibbia. All’orizzonte ci sarebbe l’idea di ripulire l’immagine con la buona condotta, sulle spalle la condanna all’ergastolo per l’atroce morte di Willy Monteiro emessa dai giudici della Corte di Assise di Frosinone.

Gabriele Bianchi avrebbe inoltre incontrato il figlio, nato recentemente e conosciuto proprio in carcere. Tra le intercettazioni di cui lo stesso quotidiano dà conto, anche quelle relative alle parole spese dalla madre dei fratelli Bianchi sulla loro posizione di detenuti, in particolare in un colloquio con lo stesso Gabriele Bianchi: “Guarda amore, qua la cosa va per le lunghe, devi sta calmo”. La famiglia avrebbe suggerito a entrambi di adottare un basso profilo per evitare di aggravare un quadro già fortemente compromesso e nella speranza di ribaltare l’esito del processo in appello. Un orizzonte reso ancora più complicato dall’uscita di scena del legale che avrebbe da poco rimesso il mandato per la loro difesa.