I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, al centro di una serie di rivelazioni da parte di un uomo che sostiene di aver subito un violento pestaggio, simile a quello costato la vita a Willy Monteiro Duarte. Il racconto, riportato dal Corriere della Sera, accende un potente faro sull’ipotesi che i due imputati di Artena, accusati dell’omicidio del ragazzo a Colleferro e condannati all’ergastolo in primo grado, abbiano agito con le stesse modalità ai danni di un 41enne indiano. La testimonianza di quest’ultimo sarebbe supportata da una foto scattata al momento della presunta aggressione – che si sarebbe consumata a Velletri nell’aprile 2019, 17 mesi prima che Willy morisse -, uno scatto che sarebbe stato fatto da un amico della presunta vittima e che sarebbe confluito tra le carte del processo per lesioni aggravate che si celebra a carico dei fratelli Bianchi.
Le parole del 41enne arrivano nel giorno in cui ricorre il secondo anniversario della morte di Willy Monteiro Duarte, ucciso a Collefero il 6 settembre 2020, e aggiungono elementi a carico sulla posizione dei due fratelli Bianchi, i “gemelli di Artena” così chiamati per la loro somiglianza, accusati dell’omicidio di Willy e condannati in primo grado all’ergastolo (23 anni a Francesco Belleggia e 21 a Mario Pincarelli, gli altri imputati).
Fratelli Bianchi accusati da un 41enne indiano: “Io pestato come Willy, vivo per miracolo”
“Io pestato come Willy, vivo per miracolo“. È con queste parole, riportate dal Corriere della Sera, che il 41enne indiano avrebbe accusato i fratelli Bianchi di Artena di un pestaggio ai suoi danni avvenuto 17 mesi prima dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte (per la cui morte Marco e Gabriele Bianchi hanno incassato l’ergastolo in primo grado). I fatti che avrebbero portato entrambi a processo per lesioni aggravate ai danni dell’uomo si sarebbero consumati a Velletri il 13 aprile 2019, e una foto scattata da un amico della presunta vittima alimenterebbe il quadro accusatorio. Il 41enne indiano sostiene di aver subito un’aggressione di simile tenore un anno prima dei fatti di Colleferro, un brutale pestaggio al cui esito avrebbe riportato ferite gravi a un occhio e al naso.
Secondo quanto diffuso dal quotidiano di via Solferino, il racconto del 41enne indiano sui fratelli Bianchi sarebbe il seguente: “Mi hanno picchiato senza motivo, erano ubriachi, feroci, matti. Ho avuto paura di morire, mi hanno rotto il naso e incrinato l’orbita dell’occhio destro”. L’uomo avrebbe inoltre dichiarato di essere “vivo per miracolo” e di aver temuto di non poter rivedere la sua famiglia. “Willy non ha avuto la stessa fortuna“, avrebbe sottolineato il 41enne. La sua ricostruzione di quel presunto episodio di violenza rimanda al contesto di una banale lite stradale. Secondo la sua versione, l’aggressione sarebbe avvenuta dopo che lui e due amici avrebbero rischiato di essere travolti da un’auto su cui viaggiavano anche i fratelli Bianchi. Il 41enne li avrebbe riconosciuti e avrebbe invitato il conducente del mezzo a “fare attenzione”, ricevendo come risposta una serie di calci e pugni che si sarebbe interrotta soltanto quando era finito a terra.