Carlo Freccero, nel corso di una intervista a La Verità, ha parlato delle conseguenze che la pandemia di Covid-19 ha avuto sul Paese: “Si sono affermate nuove forme di controllo, di cui una ha usato come dispositivo la moneta digitale. È il capitalismo della sorveglianza”, ha affermato. Il Governo di Giorgia Meloni però adesso vuole cambiare le carte in tavola, alzando il tetto del contante. “È un provvedimento che dopo due anni e mezzo di austerità vuole favorire la circolazione del denaro”.
L’ex direttore di Rai 2 ritiene che la mossa possa essere corretta. “Innalzare il tetto a 5.000 euro vuol dire rompere in minima parte questo controllo e questa sorveglianza. La Germania e l’Olanda, i cosiddetti Paesi virtuosi, non hanno il tetto al contante: come può l’Ue chiedere all’Italia di mantenerlo ai livelli più bassi?”, ha sottolineato.
Freccero: “Col Covid più sorveglianza”. L’attacco a Speranza
In merito a quel che concerne prettamente l’ambito sanitario, Carlo Freccero ha detto la sua anche sui cambiamenti che il Governo di Giorgia Meloni attuerà nella gestione della epidemia di Covid-19. “Lo smantellamento delle restrizioni è in atto da tempo in tutto il mondo. Ma temo sia uno smantellamento temporaneo, come dice Matteo Bassetti: “Questa pandemia è finita, ma pandemie future sono già in agenda, come ci illustra Bill Gates”. Discontinuità significherebbe uscire da una gestione della pandemia in chiave igienico-sanitaria in cui passano i provvedimenti repressivi della politica e dello stato di eccezione”.
E punta il dito contro Roberto Speranza: “In lui c’è qualcosa di geneticamente modificato che lo induce a reiterare il suo mandato: mantenere in vita la pandemia anche e nonostante la morte della pandemia. In un Parlamento finalmente liberato dalla mascherina, Speranza mascherato spicca come un monito, un memento mori, tipico dell’iconografia seicentesca che ci ricorda la fragilità umana: la minaccia c’è ancora e non possiamo cedere all’euforia del presente”, ha concluso.