Carlo Freccero, nel corso di una intervista a La Verità, ha parlato dei cambiamenti che il Governo di Giorgia Meloni potrebbe attuare rispetto al precedente e, in particolare, alle ideologie di quest’ultimo nei confronti di temi caldi come quello dei diritti della comunità LGBT+. “Personalmente, ho sempre odiato diktat e divieti. Ho sempre difeso la diversità in ogni sua forma, non a caso sono stato stigmatizzato per aver mandato in onda la serie tv Chimica e fisica in cui erano rappresentate scene di omosessualità”, ha premesso l’ex direttore di Rai 2.



Adesso l’ago della bilancia, a confronto con quel periodo, è decisamente pendente verso un altro orizzonte. “Tuttavia, viviamo oggi immersi nell’ideologia radical che trasforma il gender in un’imposizione e colpevolizza l’eterosessualità”. E aggiunge: “Ritengo ad ogni modo che la Presidente del Consiglio sia stata pacata e si sia ancorata a una visione tradizionale e conservatrice”.



Freccero: “Ideologia radical oggi impone il gender”. Il commento sulla sinistra

Carlo Freccero, oltre a dire la sua sul tema dell’ideologia sui gender, ha parlato con spirito critico anche di quelle che sono state in generale le iniziative promosse dalla sinistra italiana, al di là della difesa dei diritti della comunità LGBT+. “Quali sono attualmente i valori della sinistra? Aborto, eutanasia, gender: tutti diritti che sottoscrivo, ma che dialetticamente hanno un minimo comun denominatore distopico: il depopolamento il pianeta”, ha sottolineato.

E sul tema delle classi sociali: “Il merito non è un valore né di destra né di sinistra, ma del neoliberismo che a vario titolo destra e sinistra condividono. Cosa significa? Che le differenze economiche non sono scandalose perché giustificate dal merito. Il Sessantotto ha avuto tra i suoi testi di riferimento la Lettera a una professoressa di don Milani. Per questo trovo infelice che Meloni abbia aggiunto la voce merito vicino a Pubblica istruzione. La scuola deve esserci proprio per i più deboli”, ha concluso.