Federico Freni, sottosegretario all’Economia, in una intervista a Repubblica, ha parlato del Ponte sullo Stretto di Messina. La Lega, di cui è esponente, sta puntando molto sul progetto e ha assicurato che questa volta si farà, includendo il piano nella manovra. “Nella legge di bilancio c’è un fondo pluriennale da oltre 12 miliardi, cadenzato anno per anno in linea con le fasi di realizzazione del Ponte. Per il 2024 sono previsti circa 700 milioni, le risorse necessarie per avviare i lavori entro l’estate”, ha rivelato.
Il progetto sarà finanziato per l’intero ammontare ma i fondi non saranno tuttavia disponibili subito nella loro totalità. “Come tutte le opere infrastrutturali, anche il finanziamento del Ponte prevede un impegno spalmato negli anni, in questo caso dal 2024 al 2032. Gli stanziamenti saranno crescenti, di anno in anno, arrivando già nei prossimi tre a circa 3,5 miliardi”, ha chiarito. La data da segnare in rosso nel calendario, dunque, è quella che ricorre tra 9 anni.
Freni: “Fondi crescenti per il Ponte sullo Stretto dal 2024 al 2032”. Le altre misure
Federico Freni, sottosegretario all’Economia, oltre ad esprimersi sul Ponte sullo Stretto di Messina, ha parlato anche degli altri contenuti presenti nella manovra. Tra questi i sussidi alle famiglie, dal bonus asilo nido alla decontribuzione delle mamme. “Sono misure che rispondono a necessità concrete ed urgenti. Altre, come il taglio dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, sono state bruciate dal mercato, che di fatto ha sterilizzato i vantaggi per le famiglie. Abbiamo deciso per questo di puntare su quelle misure che possono dare sollievo al potere d’acquisto dei redditi medio-bassi”, ha spiegato.
E su lavoratori dipendenti e partite Iva: “I derby tra i lavoratori appassionano forse chi storicamente ha fatto di questa distinzione una battaglia per avvantaggiare una parte rispetto all’altra. Nella manovra sono riconosciuti pari dignità e sostegni: insieme al taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef abbiamo cancellato il maxi acconto di novembre per gli autonomi e le partite Iva, che potranno versare le imposte a rate ed evitare così di indebitarsi in banca per pagare le tasse”.