Federico Freni, sottosegretario all’economia in quota Lega, ha rilasciato un’intervista per il Corriere della Sera, parlando delle prossime azioni del governo dal punto di vista economico e commentando il recente Nadef, ovvero la nota di aggiornamento al Def. Partendo da quest’ultimo punto, spiega che “i nuovi obbiettivi fissati assicureranno la progressiva riduzione dell’indebitamento netto strutturale“, mettendo anche a tacere i timori in merito al ricorso, per la manovra, al deficit, circostanza alla quale peraltro, spiega, hanno ricordo “tutti i governi”.



A livello generale, Freni sostiene che il governo ha “le idee chiare”, lavorando soprattutto su “taglio delle tasse e aiuti alle famiglie, soprattutto a quelle numerose”. Non sarà, insomma, una manovra “minestrone”, ma procederà passo dopo passo con l’unico obiettivo di tutelare “i redditi medio-bassi”, procedendo con una proroga del “taglio del cuneo fiscale” per poi avviare la riforma sul fisco “agendo sul primo scaglione dell’Irpef, oltre che confermando la flat tax“, spiega il sottosegretario Federico Freni.



Freni: “Ridurremo la pressione fiscale”

Andando avanti nella sua intervista, Federico Freni commenta anche la recente soglia del 200 che ha raggiunto lo spread, portando, unitamente ai tassi di interesse, un aumento del costo del debito pubblico del 25%. “Livelli decisamente più contenuti rispetto a quello dello scorso anno”, spiega il sottosogretario, sottolineando che “evocare catastrofi e complotti distoglie l’attenzione da un’analisi responsabile di un quadro”, che seppur sia preoccupante, “non è allarmante”.

Qualificante nell’azione futura del governo, spiega ancora Fermi, sarà “il ritorno della riduzione della pressione fiscale, uno stimolo per i consumi e per l’economia reale”. Rispetto al margine della riduzione dello 0,2% del debito indicato nel Nadef, ci sarebbe ancora “ulteriore margine di miglioramento” soprattutto dopo che saranno tangibili gli effetti della riforma fiscale che “consentiranno di alleggerire ancora la pressione”. In chiusura, il sottosegretario Federico Fermi ha anche parlato dei fondi necessari al Ponte sullo stretto, i quali, spiega, “saranno inseriti in un capitolo di bilancio dedicato”, sottolineando che si prevedere “un primo stanziamento per il 2024 intorno ai due miliardi di euro“.