Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’Economia, è intervenuto in qualità di ospite a “Restart”, programma di Rai Due condotto da Annalisa Bruchi e andato in onda nella serata di lunedì 3 ottobre 2022. L’esponente della Lega, a proposito della composizione del nuovo governo, ha dichiarato: “Non ci sono tensioni, al massimo si tratta delle stesse tensioni che registriamo nel calciomercato quando non c’è il campionato. Io ricordo che più o meno a fine agosto Cristiano Ronaldo era del Napoli e c’erano titoli di giornale su questo. Ecco, i totoministri servono a questo: a riempire le pagine di giornale. Non rispondono alla realtà, perché la maggioranza è coesa e governa da anni la maggior parte delle regioni d’Italia, dunque non avrà problemi nella composizione dell’esecutivo”.



Sempre in diretta tv, Federico Freni ha riferito che la flat tax “è una filosofia di impatto fiscale, più che uno slogan, dato che per gli autonomi c’è già. Nel momento in cui immaginiamo un’aliquota lineare per l’impiego pubblico o il lavoro dipendente, entriamo in un discorso progressivo sul quinquennio. Le politiche fiscali richiedono tempi lunghi, non si fanno dal giorno alla notte. L’apertura della flat tax su tutti gli altri redditi è di lungo periodo e sarà applicata con gradualità. Allo Stato dovrebbe costare meno di un miliardo”.



FEDERICO FRENI (SOTTOSEGRETARIO MINISTERO ECONOMIA): “IL SALDO E STRALCIO DELLE CARTELLE ESATTORIALI È UNA NOSTRA PRIORITÀ”

Nel prosieguo di “Restart”, Federico Freni ha chiarito che nei prossimi mesi, da parte dell’Italia gli investimenti “ci saranno sicuramente. Un Paese che cresce e riduce le tasse, aumenta il Pil, è automatico”. Inoltre, “in un governo come quello che verrà, deve esserci una quota preponderante di ministri politici e non tecnici. Cosa penso di un’eventuale riconferma di Daniele Franco? Ho gli occhi a cuoricino quando lo vedo…”.



Per quanto concerne il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali che saranno inviate a fine anno, si tratta di “una delle priorità, anche in ottica di crescita del Pil, perché l’impresa ha bisogno di più ossigeno per produrre. Faremo uno o più provvedimenti per chi non può pagare, come azzeramento degli interessi, rateizzazione, o un tetto minimo per lo stralcio, presumibilmente intorno ai 3mila euro”.