IL PIANO DEL GOVERNO PER TAGLIARE LE TASSE ALLE FAMIGLIE CON FIGLI: LA CONFERMA DAL SOTTOSEGRETARIO AL MEF FRENI (LEGA)

Il “ritardo” nella presentazione del Piano strutturale di bilancio (Psb) in Europa rischia di “offuscare” la vera proposta fatta dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in vista della prossima Manovra 2025: meno tasse per chi fa figli, riduzione delle spese per le famiglie e svolta su detrazioni come principale aiuto al ceto medio. Nell’intervista al “Corriere della Sera” il sottosegretario al MEF Federico Freni (anche lui in quota Lega) spiega come potrebbe avvenire il taglio delle tasse alle famiglie, ulteriore dopo la conferma del taglio sul cuneo fiscale per tutti i lavoratori dipendenti.



Come ha già introdotto lo stesso Giorgetti (trovando ieri anche il plauso della CEI del Card. Zuppi), l’idea è quella introdurre meno tasse per chi fa figli già dalla prossima Legge di Bilancio: Freni sottolinea come le misure andranno definite nelle prossime settimane quando si avrà un quadro complessivo delle risorse a disposizione del Governo per il quadro finanziario. Ma quello su cui si sta ragionando è un tetto alle detrazioni con novità nella “taratura” del reddito: inciderà infatti anche il numero di figli a carico, spiega il sottosegretario del MEF, anche se questo non significa una discriminazione per le famiglie senza figli o i single, «non un euro verrà sottratto a questi contribuenti».



Il costo delle detrazioni a livello complessivo costa allo Stato ogni anno circa 80 miliardi di euro e su questo il Governo ha promesso una sforbiciata per lasciare quelle essenziali e realmente utili al sostegno delle famiglie: «Tagliare si deve e si può. Mai su sanità, casa e lavoro». Il risparmio usato però per ridurre le detrazioni sarà poi usato come risorsa per abbassare le tasse, nella cornice di Manovra finanziaria per il prossimo anno.

FRENI (MEF): “AUMENTIAMO LE PRIVATIZZAZIONI E SULLA FLAT TAX SIAMO AL LAVORO SULLE COPERTURE, ECCO COME”

Il ragionamento generale sulla Legge di Bilancio secondo il sottosegretario Freni deriverà dalla complessità di spesa che emerge dalla somma del taglio sul cuneo fiscale, le detrazioni su famiglie e figli, le deduzioni delle imprese e in tutto questo anche gli sgravi per la riforma dell’IRPEF. Il dossier insomma è tutt’altro che semplice ma non per questo la Lega abbandona l’idea di rafforzare – se non proprio allargare – i cordoni della Flat tax.



Per Salvini e Giorgetti la battaglia sulla “tassa piatta” è storica e va sempre migliorata nel quadro dei 5 anni di legislatura: come spiega ancora Freni al “Corriere”, l’estensione della Flat tax (fino a 100mila euro vorrebbe il vicepremier leghista) sarà completata non appena le stime sulle coperture saranno certe, «fra maggiori entrare e razionalizzazione della spesa». Un passo importante sarà la presentazione del Psb che arriverà entro fine mese anche se non rispetterà la scadenza del 20 settembre in quanto occorre attendere la stima ISTAT sui conti pubblici: una volta confermate le linee guida, ecco il via alla Nadef e alla Manovra vera e propria, con le riforme e gli investimenti che devono fare il paio con i tagli alla spesa e l’allocazione delle risorse per gli aiuti alle famiglie.

Un obiettivo concreto e sensibile per il Governo in grado di trovare risorse utili alla complessità della prossima Manovra riguarda le privatizzazioni: per il sottosegretario all’Economia l’obiettivo non è solo ipotizzabile ma raggiungibile quasi certamente. Sebbene non vi sia ancora il tempo dei “saldi” per alcune imprese gestite/controllate dallo Stato, si punta a garantire circa 20 miliardi di euro entro il 2026 frutto di privatizzazioni attive.