“NUOVO BTP ENTRO APRILE-MAGGIO”: L’ANNUNCIO DEL SOTTOSEGRETARIO MEF FEDERICO FRENI

Il piano del Ministero dell’Economia è quello di lanciare entro aprile-maggio 2023 un nuovo Btp (titolo di Stato) che possa essere sfruttato dai risparmiatori “medi” per riportare una buona fetta di debito pubblico italiano “in casa”: lo ha spiegato in una lunga intervista al “Messaggero” il sottosegretario al MEF Federico Freni (Lega). «L’idea è quella di raggiungere direttamente il risparmiatore medio: un titolo facile da acquistare anche tramite home banking con un rendimento interessante non necessariamente legato all’inflazione, magari con un premio finale, nel rispetto dei vincoli Ue», sottolinea l’esponente del Carroccio in merito al nuovo Btp, comunque un’operazione diversa da quanto fatto con Btp Futura e Btp Italia.



Secondo quanto rivelato poi dal quotidiano economico “Verità&Affari” la nuova emissione del titolo di Stato dovrebbe arrivare tra aprile e maggio: «non prima di aprile per non entrare in sovrapposizione con l’ultima di Btp Italia, quella che parte il 6 marzo e arriva fino al’8 dello stesso mese, che ha una durata quinquennale e un premio fedeltà all’8 per mille». L’obiettivo ribadito dal MEF non è però quello di “nazionalizzare” il debito, quanto – spiega Freni – «garantire un rapporto più diretto tra il risparmio e l’economia nazionale». Mentre i tecnici del MEF stanno pensando all’iter più corretto e in linea con i principi UE per intervenire sul debito pubblico, il sottosegretario spiega perché investire appieno sul risparmio italiano in quanto «miglior indice di resilienza della nostra economia».



FRENI: “CON FINE CRISI RIPENSARE AIUTI ALLE FAMIGLIE”

Sempre al “Messaggero” il sottosegretario Freni ribadisce al più presto serva al Paese un piano industriale di lungo periodo che possa diventare poi «punto di riferimento per gli investitori. È necessario saldare un’alleanza con tutti quegli attori istituzionali che possono agevolare gli stakeholder economici che operano sul mercato Italia. Un ruolo centrale in questa dinamica potranno averlo le casse e le fondazioni bancarie italiane, supportando gli investimenti in economia reale, secondo un sistema di priorità chiaro e funzionale a garantire al Paese investimenti di valore».



In merito al tema dirimente degli aiuti per famiglie e imprese, il ragionamento fatto dal sottosegretario al MEF sempre al “Messaggero” è quella di ripensare i dispositivi di sostegno: «La gran parte degli aumenti dei prezzi che abbiamo sperimentato sono dovuti al rialzo dell’energia. Per il futuro tutto invece dipenderà da quanto i prezzi dell’energia si trasferiranno sui prezzi finali. L’obiettivo è duplice quindi: contenere l’inflazione e limitare al suo interno la componente energetica». Dal momento che si è più fermamente fuori dalla fase emergenziale, «occorre ripensare la dinamica degli aiuti a famiglie e imprese, beninteso senza lasciare indietro nessuno. Quindi più spazio a sistemi che incrocino il supporto statale anche a un processo di valutazione dei consumi», conclude Freni.