Uno dei punti di maggior scontro al Consiglio Europeo – ancora in corso oggi per il quarto giorno consecutivo a Bruxelles per trovare un accorso sul Recovery Fund – è il cosiddetto “freno d’emergenza”: nella fortissima contrapposizione tra Paesi “frugali” (Danimarca, Svezia, Austria, Finlandia e Olanda) e blocco del Sud, con sostegno della Germania, il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha inserito nella sua proposta di Recovery Fund un “super freno d’emergenza” che potesse permettere a qualsiasi Paese dei 27 il rallentamento dell’erogazione dei fondi sollevando l’obiezione presso l’Ecofin o lo stesso Consiglio Europeo. Il tentativo di Michel era quella di “invogliare” i frugali – restii a concedere un Recovery Fund da 750 miliardi con 500 di sovvenzioni e 250 di prestiti – ad accettare il piano di Merkel e Macron ma con la possibilità di presentare entro tre giorni – così prevede il testo del Consiglio Europeo – dall’approvazione del piano nazionale di ripresa e resilienza una richiesta di uno Stato membro di sollevare la questione «senza indugio» e portandola al Consiglio Europeo o Ecofin «perché la questione sia affrontata in modo soddisfacente».
PERCHÈ I FRUGALI VOGLIONO IL FRENO D’EMERGENZA
Il super freno d’emergenza è stato però bocciato sonoramente da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e la stessa Germania si è detta dubbiosa davanti alla possibilità di un “veto” che i cosiddetti frugali possano esercitare sui singoli piani di riforma degli Stati colpiti dal coronavirus. Non solo, la formulazione stessa del testo è ancora ambigua per poter essere approvata definitivamente (anche qualora si trovasse accordo tra i due fronti opposti): come spiega il Quotidiano Nazionale, l’Ecofin (che riunisce i ministri delle Finanze Ue) decide a maggioranza qualificata, tranne che in materia fiscale dove vige l’unanimità; il Consiglio Europeo, di contro, decide per consenso, anche se può votare all’unanimità o a maggioranza qualificata, a seconda dei diversi casi. Si attende la fine del EuCo per capire quale formulazione esatta verrà redatta nel Recovery Fund e se effettivamente il freno d’emergenza sarà inteso per come spiegato oggi dal Premier olandese Mark Rutte: «tra i frugali stiamo tutti sulla stessa linea. Ora c’è un ottimo testo di bozza», citando il tema del freno d’emergenza, «ritengo stia lentamente guadagnando consenso. Sono davvero contento, perché questa è stata una condizione cruciale per noi per essere in grado di costruire quel bilanciamento tra prestiti e sovvenzioni».