Frida Bollani Magoni, oltre la malattia…

Ereditare una passione che ci è stata trasmessa dai genitori può essere quasi naturale, anche se si devono mettere in conto una serie di pressioni a cui è necessario saper resistere nel caso in cui dovessero arrivare critiche. Ne sa qualcosa Frida Bollani Magoni, figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, nata nel settembre 2004 dall’unione tra il pianista jazz e la cantante.



La ragazza, che è ipovedente, è allieva Paolo Razzuoli, non vedente, che le ha insegnato a leggere gli spartiti. Attirare l’attenzione su di sè, come capita spesso per i figli d’arte è più che naturale, ma lei fino ad ora ha dimostrato di avere grande sicurezza nei suoi mezzi. Un po’ di emozione era però evidente in lei quando è stata chiamata a suonare al Quirinale davanti al Presidente Sergio Mattarella. “Suono e canto da quando ero piccolissima, così oggi a certi eventi vado con una certa tranquillità – ha detto ai microfoni di ‘Vanity Fair’ -. Quel giorno giorno non è stato così. Per il presidente, ma anche per tutti gli studenti della mia età che erano lì ad ascoltarmi. Di solito non canto in italiano e lì l’ho fatto”.



Frida Bollani Magoni e il grande amore per la musica

Pur essendo ancora giovanissima, Frida e la musica sono sempre stati un tutt’uno. Del resto, con due genitori come i suoi sarebbe stato difficile pensarla diversamente: “Canto e suono il pianoforte da quando ho due anni – ha detto ancora -. Certo, ora lo faccio in modo molto diverso, ma mia mamma, che fa la cantante, mi ha raccontato che sono salita sul palco la prima volta quando ancora ero in pancia. Le prime esibizioni pubbliche le ho fatte a 8 anni, lì si che ero agitata. Sono cresciuta circondata da arte, da musica. Ho un nonno che dipinge, mia mamma fa la cantante, papà il pianista, Ho iniziato così a due anni, quasi per gioco. Lo studio del pianoforte e la professionalità è arrivata dopo”.

E lei non ha alcun dubbio sul suo futuro: “Sono sempre stata orientata verso questo mestiere, non perché fossero i miei a spingermi o a influenzarmi. L’interesse per la musica è sempre stato una mia cosa innata. Quasi il mio unico interesse, non ho mai pensato di fare altri lavori. Vivo di musica. La musica è ciò che mi fa felice, è la mia vita, mi ha insegnato che niente è impossibile”.