Frida Bollani Magoni è un’artista che sta conquistando rapidamente il pubblico italiano ma anche quello europeo. 17enne, è ipovedente dalla nascita e si è esibita in tutta Europa in uno strepitoso tour da cui ha tratto il suo album d’esordio, ‘Primo Tour’. Un inizio che le ha fatto conquistare la Targa Mei 2022 come miglior esordio dell’anno.
“Si fanno due vite, dell’artista e della studentessa – racconta Frida Bollani Magoni, che sta per iniziare l’ultimo anni di scuola superiore, alle pagine di Avvenire – Se l’artista sarà il mio il mio futuro, gli anni della scuola sono importanti per acquisire gli strumenti affinché questo avvenga”. E sottolinea l’importanza del ruolo giocato dagli insegnanti: “Ho sempre praticato molta musica a scuola; poi il professor Paolo Razzuoli, non vedente, mi ha insegnato la lettura in braille e quella è stata una fortuna”. Anche la sua famiglia è stata fondamentale per renderla l’artista che è oggi, infatti racconta che “da noi comunque c’era sempre molta musica, casa era piena di strumenti e come si può immaginare seguivo molti eventi dal vivo. L’ascolto e l’approccio fa bene, perché è sempre bello che i bambini abbiano a che fare con strumenti, per prenderne familiarità, o con l’ascolto della musica”.
Frida Bollani Magoni, giovanissima artista affezionata alla libertà
Frida Bollani Magoni, figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, è un’artista indipendente e ad Avvenire spiega che “Essere libera vuol dire tanto: mi piace pensare che il mio nome abbia già dentro un senso di libertà, lo immagino scritto ‘Freeda’”. Nel 2021 si è esibita al Quirinale proponendo la sua versione de ‘La Cura’, dove ha proposto anche quella che lei stessa definisce una “pausa performativa” che, racconta, “ha dato un valore aggiunto all’emozione, anche come forma di rispetto per il luogo e il momento: ecco, quella era una pausa che raccontava come mi sentivo in quel momento e credo abbia dato un valore aggiunto”.
Come artista, “dal vivo canto anche brani miei, ma quando canto canzoni di altri cerco di dare il mio tocco e a volte mi capita che la mia versione risulti molto diversa dall’originale” confessa Frida Bollani Magoni ad Avvenire. Il suo augurio per il proprio disco live è che sia “vivo”, capace di “trasmettere le emozioni che il pubblico in quel momento ha provato. Il pubblico non sapeva che sarebbe stato registrato, dunque è stato tutto molto naturale”.