Il governo Meloni ha dovuto resistere in un anno e mezzo caratterizzato da una fortissima inflazione. Dopo l’introduzione dei Fringe benefit fino a 3 mila euro per i lavoratori dipendenti, la soglia di detassabilità dei contributi ricevuti dal lavoratore ed erogati dall’azienda è stata abbassata nuovamente fino alla soglia di 250 euro. Ma dal 2024 ci saranno altre novità.



Fringe benefit 2023: perché la soglia sarà rialzata?

Anche se l’inflazione nel 2023 è stata sensibilmente più bassa rispetto al 2022, si tratta comunque di un livello molto alto: il +5,6% infatti viene calcolato dopo un incremento dell’8,4% del 2022 e ciò ha finito per erodere concretamente i risparmi delle famiglie. Gli ultimi dati ISTAT infatti hanno indicato un incremento dei consumi in media di 4164 euro per famiglia. Tanto, troppo. Per questo i fringe benefit, la cui soglia massima detassabile, che per il 2022 era stata portata a 3 mila euro e riabbassati poi a 254 euro all’anno, saranno nuovamente innalzati fino ad una soglia di 2 mila euro.
Si tratta comunque di misure che non possono essere corrisposte a tutti i lavoratori, in quanto c’è la necessità che i datori di lavoro adottino questo contributo strutturandolo all’interno della policy aziendale. In buona sostanza avere il datore di lavoro generoso e capace di offrire un contributo sociale di questo tipo non è da tutti.



Fringe benefit 2023: dal 2024 fino a 2000 euro

Il provvedimento è stato introdotto in legge di bilancio 2024 e sarà dunque discusso dal Consiglio dei Ministri per poi avere la possibilità di essere approvato dalle camere entro il 31 dicembre 2024.

Questa iniziativa, iniziata nel 2023 con il decreto Lavoro, esenta dall’imposizione fiscale somme fino a un doppio limite:

  • 258,23 euro per la maggioranza dei lavoratori dipendenti.
  • 3.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

A partire dal 1° gennaio 2024, i nuovi limiti per i fringe benefit saranno i seguenti:

  • 1.000 euro per la maggior parte dei lavoratori dipendenti.
  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.