Con l’inflazione che ha toccato la vetta del 10% mantenendo una media annuale superiore all’8%, i fringe benefit hanno rappresentato, per chi ha potuto riceverli, un sostegno importante per affrontare l’incremento dei prezzi dovuto all’inflazione. In alcuni casi, pochi lavoratori fortunati hanno dunque potuto contare su un bonus di quasi 3 mila euro emesso dall’azienda per cui lavoravano, senza che questo andasse sommato al reddito imponibile. Ma con la nuova legge di bilancio tutto potrebbe cambiare e i fringe benefit potrebbero passare da 3 mila a 1000 euro.



Fringe benefit 2024: cosa cambia?

A quanto pare il limite dei fringe benefit sarà ritoccano con la nuova legge di bilancio 2024. Saranno dunque introdotti nuovi limiti e agevolazioni per i lavoratori dipendenti che però avranno come tetto massimo 1000 euro.

Le ultime proposte del governo vanno dunque in questa direzione e sono motivate dalla flessione dell’indice di inflazione, ma la riduzione del tetto potrebbe essere ampliata a tutti i dipendenti.



Questa mossa rappresenterebbe un cambiamento significativo rispetto al passato, quando il limite era stato innalzato a 3.000 euro solo per i lavoratori con figli a carico.

Tuttavia il governo propone di scorporare le somme elargite in beneficio dei lavoratori per il sostegno al pagamento delle bollette, anche se queste possono intendersi come fringe benefit perché non influenzano il reddito prodotto dall’attività da lavoro dipendente.

Le somme erogate o rimborsate ai lavoratori servono per il pagamento di bollette di energia elettrica, acqua e gas, oltre a ulteriori agevolazioni già esistenti.



Fringe benefit 2024: un vantaggio per i lavoratori

Attualmente la soglia di esenzione dei fringe benefit è di 258,23 euro per il valore dei beni e dei servizi forniti, ma i rimborsi per le spese relative alle bollette di luce, acqua e gas non rientrano in questa esenzione. Tuttavia, per i lavoratori con figli a carico, è prevista un’agevolazione fino a 3.000 euro all’anno.

I fringe benefit possono includere una vasta gamma di beni e servizi comuni, tra cui l’auto aziendale, il cellulare aziendale, buoni acquisto e buoni pasto, il servizio di mensa, ma anche assistenza sanitaria, polizze assicurative, prestiti personali e alloggi messi a disposizione dai datori di lavoro

Per quanto concerne la tassazione dei fringe benefit i buoni pasto sono esclusi dalla tassazione fino a un determinato importo giornaliero, sia per il formato elettronico che per quello cartaceo.

Inoltre, per le auto con uso promiscuo, c’è la possibilità di deduzioni fiscali significative, calcolate in base al chilometraggio e alle emissioni di CO2.