I fringe benefit nel 2025 saranno più corposi. L’obiettivo è contribuire a garantire un buon potere d’acquisto nei confronti dei lavoratori (specialmente per i fuorisede e per coloro che hanno dei figli). I dipendenti potranno godere di beni e servizi per un valore complessivo di 1.000€, mentre per chi ha figli l’incremento sarà di 2.000€.
Ma una nota di riguardo va soprattutto ai neoassunti che potranno ricevere un aumento del fringe benefit a patto che il trasferimento lavorativo sia oltre 100 chilometri dalla propria residenza fiscale. Il Ministro Adolfo Urso starebbe lavorando anche sulla possibilità di garantire l’alloggio al lavoratore che emigra.
Fringe benefit 2025: novità e servizi inclusi
Il lavoro sui fringe benefit 2025 continua. Anche il Ministro Maurizio Leo ha confermato l’interesse di incentivare i lavoratori sul lavoro con misure non esclusivamente corrisposte in denaro. Inoltre, la sua intenzione è quella di detassare anche i premi di risultato per i lavoratori con figli (passando dall’attuale 10% al 5%).
I fringe benefit – così come le altre misure a sostegno del reddito familiare – sono la priorità in Legge di Bilancio 2025. Nonostante siano servizi e beni corrisposti non in denaro, si rivelano molto utili per far risparmiare i dipendenti delle aziende che ne godono:
- Voucher spesa;
- Buoni benzina;
- Assistenza sanitaria;
- Convenzioni con le società di prestiti;
- Cellulare aziendale;
- Costi per affrontare i viaggi.
Rimangono esclusi i costi per i libri di testo e le rette scolastiche.
Dunque la novità dei fringe benefit 2025 è legata agli aumenti a 1.000€ per i dipendenti, 2.000€ per i lavoratori con figli e incrementi per i neoassunti che si trasferiranno ad oltre 100 chilometri di distanza.
Manovra al vaglio
Secondo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, la misura potrebbe essere migliorata attenzionando alle esigenze dei lavoratori. Un esempio potrebbe essere la possibilità data alle imprese di dare in affitto un alloggio ai lavoratori fuori sede.
Attualmente la misura è in Parlamento, e dopo il vaglio appureremo eventuali cambiamenti e miglioramenti applicabili già dal 2025.