I dipendenti potranno richiedere maggiori vantaggi aziendali fino a 3000 euro con il proprio datore di lavoro che ha il potere discrezionale di assegnarli: è quanto si evince dalle istruzioni dettagliate messe a disposizione dall’agenzia delle entrate che stabiliscono in che modo le aziende devono comunicare alle rappresentanze sindacali l’assegnazione dei vantaggi.



Fringe benefit: a cosa servono

Come sappiamo il governo ha stabilito un innalzamento dei fringe benefit a cui le aziende possono ricorrere in via discrezionale per aiutare i propri dipendenti a sostenere i sovrapprezzi dovuti all’incremento dell’inflazione. I fringe benefit fino a 3000 euro sono stati introdotti dal decreto legge 48/223. Una soglia innalzata enormemente dalla precedente che era fissata a 258,23 euro.



I vantaggi aziendali fino a 3000 euro possono essere richiesti modalità relativamente semplice, i dipendenti possono scaricare un modulo compilarlo e consegnarlo al proprio datore di lavoro ma il corretto riconoscimento dei benefici è determinato dal rispetto di una procedura.

Anzitutto i datori di lavoro che decidono di accordare i fringe benefit ai propri dipendenti devono comunicarlo necessariamente alle rappresentanze sindacali entro il 31 dicembre 2023, così da accordare successivamente l’assegnazione dei bonus.

Questa nuova regolamentazione consente inoltre di utilizzare il bonus nella busta paga per coprire le spese relative alle bollette dell’acqua, luce e gas.



Fringe benefit: come fare richiesta

Sono questi due requisiti di comunicazione che consentono di poter usufruire dei fringe benefit aziendali che vengono erogati dalle aziende e non considerati ai fini del reddito imponibile per il lavoratore.

Anzitutto l’azienda deve essere comunque in regola con il pagamento degli obblighi previdenziali verso i propri lavoratori e deve intrattenere un dialogo con le parti sindacali.

Il datore di lavoro tuttavia non ha l’obbligo di accordare queste agevolazioni che hanno la sola finalità di sostenere l’economia delle famiglie dei lavoratori impiegati per le spese in eccesso dovute all’incremento dell’inflazione che è interessato tutto il mondo e, in particolare, le loro zone in tutto il 2022.

Il beneficio potrebbe anche essere sommato ad alcuni bonus statali come l’assegno unico universale che è stato soggetto a maggiorazioni, così come tutte le altre misure di welfare messe in campo dal governo