Il 20% della produzione di frutta e verdura italiana è a rischio a causa delle nuove normative green dell’Ue. A lanciare l’allarme, come riportato da La Verità, è Coldiretti. Le confezioni previste all’interno delle regole volte a ridurre l’impatto ambientale, infatti, non sembrerebbero essere idonee al trasporto. La plastica, anche quella riciclata, è stata bandita per confezioni più piccole di un chilo in qualsiasi variante: sacchetti, vassoi, contenitori e reti. Le aziende si stanno dunque domandando come faranno a esportare i propri prodotti senza che essi vadano a male. Il problema, però, si manifesta anche nel raggio corto.
Le polemiche, in tal senso, non mancano. “Ancora una volta si guarda al singolo prodotto e non all’insieme: vietare gli imballaggi in plastica (riciclata al 70%) per prodotti ortofrutticoli con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento, determinerebbe un aumento dello spreco alimentare che, a sua volta, genera emissioni. Questa analisi d’insieme non è stata fatta in maniera accurata”, ha sottolineato Mauro Salini, presidente di Pro food.
Frutta e verdura italiana penalizzate da Ue: a farne le spese anche la popolazione
Agli occhi degli esperti del settore insomma è evidente che la frutta e la verdura italiana siano penalizzate dalle nuove normative dell’Ue, a tal punto che addirittura il 20% dei prodotti potrebbe finire al macero. “La proposta di regolamento Ppwr va assolutamente rivista. L’ortofrutta per sua natura ha bisogno di un packaging efficace per garantire qualità, igiene e conservabilità, evitando così lo spreco alimentare. In pratica, si prefigurerebbe uno scenario in cui ci sarebbero maggiori costi oltre a un vertiginoso aumento dello spreco alimentare e minori consumi”, ha evidenziato Massimiliano Del Core, presidente di Ortofrutta Italia.
A farne le spese, oltre il settore, infatti, sarebbero i consumatori stessi. I prezzi sempre più alti di questi prodotti hanno già provocato un calo degli acquisti pari ad almeno il 10%. Il rischio è che il nuovo regolamento provochi un ulteriore aumento dei costi, con la popolazione che sarà ancora più costretta a rinunciare a mettere in tavola frutta e verdura.