Frédéric (o Fryderyk, come da nome di battesimo) Chopin quale inattesa icona gay? Forse questo è ancora presto per dirlo ma di certo negli ultimi tempi alcuni studiosi del compositore e pianista polacco, poi “adottato” dalla Francia (dove morì giovanissimo all’età di soli 39 anni a causa della tubercolosi) sono concordi nell’affermare che il diretto interessato fosse attratto dagli uomini pur essendo costretto a tenere nascosto questo aspetto della sua personalità. A rivelare questa teoria è stato un programma andato in onda sull’emittente pubblica svizzera RSF e condotto da Moritz Weber, emblematicamente intitolato “Chopin’s men” e che rivela come spesso coloro che si sono dedicati allo studio della vita e dell’arte del talentuoso pianista di Zelazowa Wola abbiano omesso tutti quei particolari che facevano riferimento all’omoerotismo, censurando anche alcune parti delle sue lettere mentre le traducevano. Insomma, censure deliberate e la chiusura del classico occhio non accennando alle missive che proprio Chopin scriveva ad alcuni amici e conoscenti, e nonostante il suo tormentato legame con la scrittrice George Sand. A tal proposito va sottolineato come invece David Frick, traduttore delle sue lettere dal polacco all’inglese, sostiene di non aver mai trovato aggiustamenti o censure di sorta, contraddicendo Weber che tuttavia dal canto suo è comunque più interessato al modo in cui la sessualità dell’artista abbia influito sulla sua stessa creazione musicale.
CHOPIN ERA GAY? LA TEORIA: “ELIMINATE LE ALLUSIONI OMOEROTICHE DAL SUO EPISTOLARIO”
Tuttavia va ricordato che quello circa l’omosessualità di Chopin non è un vero e proprio scoop dal momento che diversi studiosi e giornalisti attivi in campo musicale come il succitato Weber avevano scavato più a fondo nel suo privato scoprendo non solo nei suoi scritti delle dichiarazioni d’amore rivolte ad altri uomini ma anche la candida ammissione da parte del diretto interessato che le relazioni avute con l’altra metà del cielo erano solamente “un mantello per i sentimenti nascosti”. Anzi, il fatto che il compositore franco-polacco abbia dovuto tenere nascosto tutto questo ha avuto profonde ripercussioni sulla sua persona e sulla sua stessa arte, come peraltro proprio Chopin aveva avuto modo di confessare in alcuni scritti. “Non ti piace essere baciato” scriveva ad esempio a Tytus Woyciechowski, suo ex compagno di scuola e amico, sovente definito come “la mia vita più cara” o “amante carissimo” e a cui il pianista chiedeva un bacio: vero e proprie frasi romantiche ma anche allusioni giocose e in tono divertito pur con un evidente sottotesto erotico che faceva il paio con la sua frequente ricerca di partner maschili in quel degli “orinatoi” (ossia i bagni pubblici) di Parigi anche se per decenni le biografie ufficiali hanno teso a sottolineare maggiormente le sue avventure con alcune donne francesi dell’epoca.