Un bimbo di 3 anni, Wenxuan Shilei, è morto in Cina a causa di una fuga di gas: non è stato soccorso poiché, essendo la sua città in lockdown, poiché lui e la sua famiglia non era stato sottoposto a tampone. I genitori non avevano un test in casa, per cui soltanto dopo diverse ore i medici hanno potuto prestare le prime cure al piccolo. A denunciare quanto accaduto è stato il padre Tuo alla Bbc.



“La causa della morte di mio figlio è stata un incidente, ma durante l’intero processo della nostra richiesta di aiuto, c’è stata un’elusione delle responsabilità e una negligenza del dovere. Il controllo della pandemia si è spinto troppo oltre”, ha affermato l’uomo. Il drammatico episodio risale a martedì scorso, quando il bambino ha perso conoscenza a causa di una fuga di gas. La famiglia ha chiamato immediatamente l’ambulanza, ma a distanza di un’ora non era ancora arrivata. Anche i due addetti di guardia al condominio si sono dimostrati poco collaborativi, dicendogli che per ottenere il loro aiuto doveva essersi sottoposto a tampone. È così che il padre di Wenxuan ha deciso di violare le norme e portarlo in ospedale, ma ormai era troppo tardi.



Fuga di gas in lockdown: bimbo non viene soccorso perché senza tampone. Choc in Cina

Wenxuan Shilei, il bimbo di 3 anni, è morto a distanza di circa tre ore dalla fuga di gas: nel caso in cui fosse stato soccorso subito e non si fosse aspettato il tampone a causa delle rigide norme del lockdown in Cina, si sarebbe potuto salvare. Le autorità competenti, dopo la polemica scoppiata nel Paese e anche all’estero, si è detto dispiaciuto per quanto accaduto. “Accettiamo sinceramente le critiche per evitare che incidenti del genere si ripetano”, ha scritto la polizia di Lanzhou in un comunicato riportato da Repubblica.

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