Gli investigatori americani sono al lavoro per cercare di scoprire chi abbia provocato la fuga di notizie in merito alla bozza di opinione che segnalava che la corte Suprema avrebbe ribaltato la storica sentenza sull’aborto Roe vs Wade, e stando alle ultime circolanti sui media americani avrebbero individuato un ristretto elenco di sospettati, fra cui vi sarebbe anche un impiegato legale. I sospetti sono diversi, ma come ricorda il Wall Street Journal, colui che ha divulgato la bozza scritta dal giudice Samuel Alito non è stato ancora identificato. Nel dettaglio, la famosa bozza, caso considerato fra i più grandi scandali della Corte Suprema a stelle e strisce, era stata pubblicata da Politico il 2 maggio del 2022, praticamente otto settimane prima della decisione finale che avvenne il 24 giugno.



E’ stata quindi fatta scattare un’indagine, e proprio in queste ore si sarebbe arrivata ad una ristretta lista di possibili sospettati, grazie ad un lavoro portato avanti dagli investigatori di varie agenzie governative americane, unito a quello della polizia interna della Corte Suprema. Ovviamente sono poche le notizie trapelate sull’indagine, anche perchè si vorrebbe evitare un altro scandolo, ma si sa che la lista dei potenziali sospettati è stato “significativamente ristretta”.



FUGA DI NOTIZIE ROE VS WADE: REPUBBLICANI CHIEDONO ACCELERAZIONE

Lo scorso mese di settembre il giudice Neil Gorsuch aveva confidato ai colleghi e avvocati della 10th Circuit Court of Appeals di Denver che gli investigatori avrebbero stilato “presto” un rapporto sulla fuga di notizie, anche se non aveva specificato se lo stesso sarebbe reso pubblico o meno. In ogni caso i Repubblicani al congresso hanno espresso la loro frustrazione per il lento progredire delle indagini e anche la mancanza di informazione, dopo lo scandalo che è scoppiato a seguito della fuga di notizie, considerato da molti come un tentativo di fare pressione nei confronti dei giudici per non “violare” la storica sentenza sull’aborto Roe vs Wade.



“Per qualche motivo – ha commentato il rappresentante Scott Fitzgerald, (R-Wis.) a un’udienza della commissione giudiziaria della Camera a dicembre – questo individuo è stato certamente protetto e ci sono assolutamente prove che ci sono persone specifiche che sanno chi è questa persona”.