Fra gli invitati alla giornata di chiusura degli Stati Generali di Villa Pamphili, anche l’architetto, o meglio, l’archistar Massimiliano Fuksas. Obiettivo, mettere in comune idee e pensieri per far ripartire l’Italia: “Sono servite per riflettere – dice Fuksas ai microfoni dell’Huffington Post – la classe dirigente era molto interessata a tutte le idee che sono state proposte: riguardo la cultura cinematografica, gli spettacoli e i teatri e riguardo il ripensamento della casa, dell’habitat, della medicina territoriale”. L’architetto ha spiegato che la presenza del governo era forte (“c’erano Conte, Gualtieri, Patuanelli, Azzolina, Speranza, Franceschini”), e che lo stesso ha ribadito la necessità di porre attenzione sulla questione casa, ma anche “sulla flessibilità dello spazio sociale all’interno dell’abitazione, sul rapporto fra sanità in casa come scudo e territorio”. Fuksas ha poi sottolineato come più del 50% degli edifici italiani abbiano più di 60 anni: “Bisogna rinnovare il patrimonio: ci vuole una legge per la casa, per l’habitat”.
FUKSAS: “PIANO PER LA CASA? NON E’ UN PROBLEMA DI SOLDI”
“Pensano che sia una cosa fattibile”, ha proseguito l’architetto in merito alla risposta del governo alla sua idea, “E’ l’inizio di un percorso importante – ha aggiunto – d’altronde io propongo un impegno economico da piano del secolo, il riferimento è a Fanfani, l’unico che basandosi sul piano Marshall è riuscito a fare una legge sulla casa e a dare la casa agli italiani”. Secondo Fuksas non è un problema di soldi (“Sono l’ultimo dei problemi”), ma “bisogna avere una classe dirigente all’altezza, poi bisogna snellire la burocrazia, poi bisogna avere buoni progetti”. Il collega giornalista chiede quindi a Fuksas se la classe dirigente attuale sia all’altezza, e lui replica così: “Quello che è capitato a questo gruppo di Governo è qualcosa di grande, di più grande di tutti, di Paesi interi, non si può risolvere in 4 minuti. Loro sono molto soddisfatti di questi giorni, perché hanno avuto l’immagine di un Paese che non critica soltanto, ma ha anche delle cose in testa”.