La guerra in Ucraina ha svegliato l’Occidente dal torpore post caduta dell’URSS, mettendo in discussione la democrazia liberale e gli equilibri mondiali. Francis Fukuyama, influente politologo statunitense, ha parlato sulle pagine de “Il Giornale”. Cosa abbiamo sbagliato nella storia e perché ci ritroviamo a questo punto? L’esperto spiega: “Dopo la caduta del comunismo, ci siamo compiaciuti della pace e della prosperità di cui stavamo godendo e nell’Europa orientale un’intera generazione è potuta crescere senza conoscere direttamente la dittatura. Il problema è che non abbiamo considerato che prima o poi avremmo dovuto difendere questo nostro modo pacifico di vivere. L’invasione dell’Ucraina da parte di Putin è stata un campanello d’allarme per tutti noi”.
Quali sono le conseguenze della guerra scoppiata in Ucraina lo scorso 24 febbraio? “Il mondo si sta dividendo in blocchi, ma in modo diverso dalla Guerra Fredda. Non contano più le vecchie divisioni tra destra e sinistra, ma lo scontro tra dittatura e democrazia, contrapposizione più sul piano politico-valoriale che economico. Nonostante alcune catene di approvvigionamento strategiche verranno disaccoppiate, l’interdipendenza economica tra Cina, Stati Uniti e l’Europa sarà difficile da superare. È probabile però che il sistema finanziario si allontanerà dalla dipendenza esclusiva dal dollaro americano” spiega Fukuyama.
Come fermare la Cina
L’obiettivo principale dell’Occidente, in questo contesto, deve essere quello di fermare la Cina. Fukuyama spiega: “Penso che il modo migliore per contenere la Cina sia sconfiggere militarmente la Russia. Se cerchiamo una soluzione a breve termine, questo non porterà la pace ma darà semplicemente nuovo slancio all’aggressione russa. La Russia deve pagare un prezzo molto più alto per la sua brutale invasione, un prezzo che misurerà anche la vera compattezza dell’Occidente. Questo è l’unico modo per scoraggiare la Cina”.
L’interdipendenza tra Usa, Russia e Cina per l’esperto non è sostenibile. Impossibile, infatti, continuare a concedere leve economiche che poi possano trasformarsi in armi politiche: “Probabilmente un alto grado di interdipendenza tra rivali strategici come Usa e Russia, o Cina, non era una buona idea e il libero scambio deve avvenire tra società che condividono gli stessi valori di base su libertà e democrazia. Gli Stati Uniti e l’Europa non possono più permettersi di dare, per interesse, a Russia e Cina leve economiche che possano poi essere usate come arma politica”. Fukuyama conclude spiegando i limiti del liberalismo e come siamo arrivati fino a questo punto: “Penso che l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin illustri le conseguenze del vivere in una società illiberale. Il liberalismo consiste nel porre limiti al potere statale e nel proteggere i diritti individuali contro lo stato. Senza queste tutele, né i singoli cittadini né i paesi vicini sono al sicuro dalla minaccia che il potere dei dittatori rappresenta. Il liberalismo sopravviverà solo se si difenderà e manterrà ferma la sua fede nei valori fondamentali di uguaglianza, libertà e stato di diritto”.