Fulvio Abbate ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano “Libero”, pubblicata sull’edizione in edicola domenica 5 giugno 2022. In prima battuta, il marchese prende le distanze dal comunismo: “Il comunismo è tristissimo. Io mi vergogno di esser stato comunista. Fu un errore di valutazione, pensavamo di essere rivoluzionari, mentre il comunismo è organizzazione, dove prevale lo Stato e quindi il sistema”. In particolare, Abbate dice di non essere più comunista “dal 1° maggio 1972”, perché “quel giorno, in un inverno palermitano, una funzionaria sovietica teneva, in un comizio, dei cittadini uzbeki al freddo ad aspettare il turno per parlare. Alle nostre rimostranze lei rispose: ‘Il comunismo è ordine!’. Ma l’ordine è lascito paranoide, non c’entra con gli artisti. Me ne andai”.

L’intervistatore fa presente a Fulvio Abbate come, nel magma delle ideologie, Fratelli d’Italia abbia recentemente inserito nel pantheon dei grandi conservatori Pier Paolo Pasolini: “L’attenzione della Meloni per lui non è incongrua, in quanto Pasolini era custode della tradizione – ha commentato –. Per esempio, era antiabortista e accettava di confrontarsi anche con i giovani fascisti che gli mostravo i portachiavi del Msi. Nel senso del conservatorismo, Pasolini era un incendiario e ci sta che qualcuno lì ci veda la trasfigurazione della fiamma missina”.

FULVIO ABBATE: “GF VIP? MI FECI INGANNARE DA ELEONORA GIORGI…”

Ancora su “Libero”, Fulvio Abbate ha ricordato la sua partecipazione al Grande Fratello Vip, che non fu strettamente legata a ragioni di cachet: “Soprattutto ci sono andato per curiosità intellettuale – ha precisato –. E lì ho visto ogni genere di abisso. Io potrei parlare con cognizione di razze canine, della guerra civile spagnola, di patafisica, non sembrava difficile. Una volta ho spiegato, lì dentro, a un ragazzo, l’ergonomia. Si è messo a piangere. Mi sono lasciato ingannare da Eleonora Giorgi: ‘Vai che ti divertirai…’, e invece ho sofferto”.

Poi, Fulvio Abbate ha condannato fermamente Vladimir Putin (“È inaccettabile che si attacchi uno stato sovrano con la scusa di stanare nazisti e gay; anzi, guardi, adesso mi è venuta voglia di diventare io stesso gay, anche se sono eterosessuale”) e ha bocciato Enrico Letta come “gestore” del Pd: “È una persona degnissima, ma di tradizione cattocomunista. Non mi appartiene. Io, l’ultima volta ho votato il Partito Comunista dei Lavoratori”.