Fulvio Filace, lo studente che lo scorso giugno 2023 perse la vita assieme alla ricercatrice dell’istituto Stems del Cnr, Maria Vittoria Prati, dopo che l’auto sperimentale su cui viaggiava esplose, ha ricevuto nella giornata di ieri la laurea magistrale alla memoria in Ingegneria Meccanica per l’energia e l’ambiente dall’ Università di Napoli Federico II.



Presente anche la mamma di Fulvio Filace, la signora Rosaria Corsaro, che ha parlato così ai giornalisti: “Noi cerchiamo giustizia perché sicuramente qualcosa non ha funzionato. Ciò che è strano è che stavano in un’auto da provare, su una Tangenziale e non con persone esperte e tute ignifughe. Così, buttati allo sbaraglio. Con prove assurde che secondo me si fanno in laboratorio, in una pista”.



FULVIO FILACE, GRANDE COMMOZIONE ALL’UNIVERSITÀ: “UN SORRISO AFFETTUOSO”

Grande commozione ieri in un’aula piena di studenti, famigliari e amici del povero Fulvio Filace, descritto così dal coordinatore del corso di laurea magistrale Imea e suo tutor, Fabio Bozza. “Era un appassionato di motori, molto attento al suo lavoro”, mentre Giuseppe Mazzucco, il rappresentante degli studenti dell’università Federico II di Napoli ha voluto ricordare il suo “sorriso affettuoso”.

Sul palco anche Maria Rosario Corsaro, la mamma dello studente, che ha spiegato: “Oggi Fulvio sarebbe stata la persona più felice del mondo perché si sarebbe avverato il primo dei suoi sogni: la laurea per poi correre nella vita lavorativa. Sarebbe stato orgoglioso di se stesso e sicuramente avrebbe anche ringraziato la sua famiglia per averlo sempre sostenuto e incoraggiato”. E ancora: “Sono fermamente convinta che anche se una persona non c’è più, tutto quello di bello che ci ha lasciato non può finire qui. E che comunque le sue idee, la sua coscienza e intelligenza vivono in ognuno di noi, in tutti quelli che lo hanno amato e apprezzato”.



FULVIO FILACE, GRANDE COMMOZIONE ALL’UNIVERSITÀ:LE PAROLE DEL RETTORE

Al termine della cerimonia la mamma di Fulvio ha consegnato un segnalibro con una frase del figlio: “Un uomo si giudica dalle sue opere e ciò che facciamo in vita riecheggia per l’ eternità”. Matteo Lorito, rettore dell’università partenopea ha parlato di tragedia immane, per poi aggiungere, rivolgendosi sempre alla madre del ragazzo: “Non ho parole. Le posso assicurare che andremo fino in fondo perché questa è una cosa inimmaginabile”.

Parlando invece con i cronisti ha spiegato che al momento non è ancora chiaro cosa sia successo su quell’auto, non si hanno informazioni, ma “Siamo più decisi che mai ad andare fino in fondo perchè gli sforzi che facciamo per questi ragazzi, per dare loro la possibilità anche di scoprire il mondo della ricerca non possono finire in questo modo”. In merito invece alla possibilità che si costituisca parte civile nel processo, il rettore ha risposto: “Certo. Aspettiamo che le cose vengano messe in chiaro. Se ci sono responsabilità andremo fino in fondo. Saremo con la famiglia. Anche noi siamo parte lesa: era ed è un nostro studente”.