Il cadavere di un poliziotto in divisa a testa in giù, davanti ad un bambino. È una scena che appare nel video “Audi” del rapper Fuma e per la quale è scoppiata la bufera. Il filmato è stato subito rimosso da YouTube, ma nel frattempo erano già montate le polemiche. «Uno schifo mai visto: oltrepassato ogni limite. I Ministri di Interno e Cultura prendano posizione», ha dichiarato Stefano Paoloni, segretario generale del SAP, Sindacato Autonomo di Polizia. «È un inno gratuito alla violenza e alla guerriglia contro la polizia», aggiunge Guido Scorza, membro del collegio del Garante per la privacy. Nel video il rapper Fuma parla dello scontro con un poliziotto e l’annientamento di quest’ultimo, con la conseguente esposizione del cadavere appeso a testa in giù.
Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, la definisce «l’ultima oscena trovata del cantante di turno che sfoga frustrazioni, disadattamento e collera inscenando nel suo patetico video messaggi di morte nei confronti dei poliziotti in stile di mussoliniana memoria, alla ricerca di una squallida e triste notorietà». Ma nella vicenda entra pure la casa automobilistica Audi.
VIDEO CHOC FUMA: INTERVIENE ANCHE AUDI
Il nome della casa automobilistica non è solo il titolo del brano di Fuma, quindi parole ricorrente nel testo, ma anche parte del video, perché il rapper di Udine sfoggia i simboli Audi. Quest’ultima ha preso subito posizione per tutelare il suo marchio. In un comunicato diffuso oggi dichiara «la totale estraneità del marchio Audi relativamente alla sceneggiatura, produzione e distribuzione del video clip». Ritenendo il video gravemente lesivo dell’immagine del brand, Audi «si riserva di intraprendere ogni azione a tutela della reputazione e per contrastare l’indebito utilizzo in un contesto in evidente contrasto con i valori non solo del Gruppo Volkswagen ma anche del comune sentire». Per questo, Audi Italia e Volkswagen Group Italia hanno manifestato anche solidarietà e sostegno nei confronti della Polizia e delle forze dell’ordine. C’è però un’altra questione. Nel video di Fuma appare anche un bambino piccolo che esulta per la morte del poliziotto. Un fatto altrettanto grave, non solo perché non si può gioire davanti al cadavere di un poliziotto. Per questo è stato chiamato in causa anche il Garante dei minori.