Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri IRCCS, è intervenuto sulle colonne del quotidiano “Avvenire” in edicola martedì 9 agosto 2022, sottolineando come il fumo e l’alcool non siano affatto meglio delle droghe. L’esperto ha infatti affermato: “Abbiamo 12 milioni di fumatori che sono aumentati di 800mila unità nel 2021, a prescindere dal contributo delle sigarette elettroniche e delle sigarette riscaldate. Si calcola che annualmente vi siano almeno 80mila morti per tumori, non solo del polmone, ma anche per malattie cardiovascolari e polmonari. La nicotina presente in tutti i prodotti è una sostanza chimica cancerogena e lesiva per il cuore e i polmoni”.



Il punto è che il fumo, così come l’alcool, viene impunemente venduto anche ai minorenni, malgrado ci siano limiti d’età per quanto riguarda la possibilità di acquistare tabacco e sostanze alcoliche: “L’alcool – ha chiarito Garattini – è un’altra sostanza cancerogena, che in aggiunta agisce sul cervello soprattutto durante la crescita presente nei minorenni. Non è raro vedere in bar e ristoranti per l’aperitivo o per la cena gruppi di minorenni con bottiglie di vino e liquori. I dati statistici ci informano che l’alcool determina almeno 20mila morti all’anno, per non parlare delle malattie mentali. Fumo e alcol, spesso usati insieme, sono sinergici, moltiplicano i loro effetti nel determinare tumori del fegato”.



SILVIO GARATTINI: “DOBBIAMO EDUCARE I GIOVANI CONTRO IL FUMO E L’ALCOOL”

Nel prosieguo del suo intervento su “Avvenire”, il professor Silvio Garattini ha inteso sottolineare come da anni, dopo la legge Sirchia, sia calato un silenzio “vergognoso” sulla tematica. Ad esempio, per proteggere dal fumo passivo “è importante non fumare in macchina e anche all’aperto dove vi sono assembramenti e/o bambini piccoli. Può essere utile anche aumentare il prezzo delle sigarette. Occorre chiamare a raccolta medici e ambientalisti, che purtroppo non danno il buon esempio. Se smettessero di fumare e bere, sarebbero più coerenti con la loro missione e rappresenterebbero un punto di riferimento”.



Va da sé, tuttavia, che sia fondamentale affrontare il problema a livello scolastico a partire dalle scuole elementari. Occorre formare maestri e professori sui temi di fumo, alcool e droga, fornire ai giovani informazioni e spiegazioni sull’importanza di essere liberi e non schiavi di sostanze chimiche. Occorre anche reclutare giovani universitari che parlino ai più giovani utilizzando il loro linguaggio. Bisogna mobilitare antropologi, sociologi, psicologi, pubblicitari per campagne che creino una mentalità contraria per cui il bere, il fumare o consumare droghe venga considerato fuori moda”. Silvio Garattini ha concluso dicendo che “non possiamo lasciare nessuno preda di fumo e alcool, tantomeno i più giovani”.