Si parla della povera Giulia Cecchettin stamane negli studi di Uno Mattina e in collegamento vi era Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta che ha cercato di spiegare come mai questo terribile evento abbia colpito così tanto l’opinione pubblico: “E’ un dolore che si è fatto pubblico – le parole dell’esperto – un evento che nessuno avrebbe voluto che accadesse, un cambiamento che riguarda tutto, oggi è un passaggio dal dolore pubblico al privato – prosegue Pellai riferendosi al funerale di Giulia Cecchettin che si celebrerà a Padova alle 11:00 – riconettersi con una vita che si è persa, e il silenzio oggi è necessario, è l’unico strumento che abbiamo per poter tornare dentro noi stessi”.



Ma che strumenti abbiamo oggi per l’educazione sentimentale? “La domanda che dobbiamo porci è come insegniamo ai nostri figli ad amare quando le narrazioni sull’amore sono generati da eventi pieni di paura e di dolore. Dobbiamo riportare il dialogo e le emozioni al centro delle vite dei nostri figli, dobbiamo portare testimonianze di storie, relazioni e coppie che hanno trovato nell’amore un senso di appartenenza sano e positivo”. E ancora: “C’è un lavoro di prevenzione da fare attorno ai fattori di rischio ma dobbiamo costruire competenze attorno al tema dell’empatia e della comunicazione efficace, dobbiamo diventare noi e non rimanere io”.



“FUNERALE GIULIA CECCHETTIN, SILENZIO È NECESSARIO”, PELLAI: “PAPÀ E SORELLA…”

Alberto Pellai ha anche parlato del padre di Giulia Cecchettin: “Penso sia stato per noi uomini una testimonianza su come significa essere maschi in modo competente, di fronte ad un evento così puoi usare la violenza o usare la consapevolezza competente, lui ha fatto questo secondo lavoro facendo vedere che possiamo usare le nostre funzioni superiori, il nostro pensiero pensante, capire qual è il mondo migliore con cui vogliamo costruire partendo da un evento così terribile”.

Eancora: “Il suo lavoro è complementare a quello della sorella di Giulia Cecchettin, Elena, che chiede di stare insieme usando competenza e non distruzione e violenza, sono due messaggi che competono in questo momento, da una parte al mondo adulto, quello di Gino, mentre Elena ci dice come si fa a cambiare un mondo che non ci piace, dicendo di cosa abbiamo bisogno”.