Quando un funerale diventa un inno alla vita: è il caso delle affollatissime esequie di Nadia Toffa nel duomo di Brescia. Come aveva voluto la giornalista, lo ha celebrato don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e sacerdote di prima linea nella lotta contro i roghi tossici e gli sversamenti illegali dei rifiuti nella “Terra dei fuochi”.
Don Patriciello, impegnato nella lotta alla criminalità e alla tutela dell’ambiente, assieme alla giornalista aveva messo insieme una serie di servizi per Le Iene riuscendo così a dare moltissima visibilità al problema dei rifiuti e a quello fortemente collegato della camorra. Tra loro era nata una profonda amicizia, un rapporto forte e vero che aveva spinto Nadia a chiedere proprio a don Maurizio di celebrare i suoi funerali. E così è stato.
“Nadia ha messo l’Italia sottosopra – ha detto il parroco di Caivano durante i funerali – è stata amata da Nord a Sud, dalla Terra dei fuochi a Brescia. È entrata nel cuore di tutti perché è stata autentica, cocciuta, perseverante, tosta. Ha avuto fame e sete di giustizia”.
Nadia ha combattuto la cultura della morte. Ha combattuto contro la tristezza. Ha combattuto contro tutti quei comportanti illegali che favoriscono tante forme tumorali: non solo quelli che affliggono il corpo ma anche quelle che colpiscono le relazioni e la società. Ha combattuto contro la menzogna: quella che ti vuole sempre bella, giovane e sana. Ha lavorato da malata dicendo: “indosso una parrucca”.
Don Maurizio ha proseguito dicendo che spesso noi non riusciamo a chiamare il tumore per nome perché ne abbiamo paura, e lo chiamiamo “il male brutto”: invece Nadia chiamava il suo male “cancro”, lo guardava in faccia e gli dava del tu facendosi così modello di speranza per tutte le persone malate che lottano.
In un momento in cui la lotta politica è conflitto, don Patriciello ha sottolineato come sia importante non costruire muri. “Lasciate stare i muri, lasciate stare, non è questa la strada. Restiamo umani. Siete venuti in chiesa pensando di fare una cortesia, grazie. Ma non pensate di andare a casa a mani vuote, ce ne torniamo a casa più umani, più uomini, più cristiani. Il pensiero della morte ci aiuta a vivere meglio” perché Nadia può essere ricordata solo come una donna di coraggio.
Le Iene, sui social, hanno dedicato a Nadia un post commosso. “Qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai – hanno scritto – hai combattuto a testa alta col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi”.
E la famiglia, sul profilo Instagram della giornalista, non ha voluto nascondere la fede di Nadia. “Cara piccola grande Nadia – hanno scritto i genitori e le sorelle – figlia amata, adorata sorella, dolcissima zia, guerriera potente in ogni sfida, coraggiosa anche nell’ultima, la più difficile. Non ci sono parole per dire il vuoto che lasci in tutti noi. Si spegne con te una luce calda, cristallina, ma rimane tutto l’amore che ci hai donato, resta ciò che hai costruito con tanta dedizione e determinazione per noi, per tanti. Siamo forti della tua forza. Già un angelo in vita, ora sei libera e serena nell’Amore più grande. Riscaldati dall’abbraccio di tutti”.
Rimane a tutti noi il compito di raccogliere quello che Nadia ha lasciato perché nulla vada perduto.