C’erano tutti i campioni del 1982 al funerale, per l’ultimo saluto a Paolo Rossi, morto lo scorso 9 dicembre a causa di un tumore. Fra i più commossi Marco Tardelli, che si è trattenuto a lungo davanti alla bara assieme alla moglie di Pablito, Federica Cappelletti, le loro due figlie, nonché il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli: “Per me è un amico, un amico sincero – le parole di Tardelli riportate dall’agenzia Ansa – non riesco a trovare le parole, non l’ho ancora accettato. E’ la testimonianza di come ha vissuto Paolo la propria professione – ha proseguito l’ex calciatore in merito alla folla accorsa in Duomo a Vicenza – e la gente viene a salutare Paolo, non il calciatore. E’ riuscito come pochi al mondo a riprendersi da momenti sempre difficili ricordando i valori dell’amicizia. Non è mai stato un personaggio, lo è diventato perché nel calcio ha fatto quello che ha fatto. Come persona è sempre stato di grande umanità e sensibilità”. La Lega Serie A renderà omaggio, così come già fatto nell’anticipo di ieri, al compianto Paolo Rossi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FUNERALE PAOLO ROSSI A VICENZA, DIRETTA VIDEO, MALDINI: “UN EROE E UN ESEMPIO”

L’ultimo saluto a Paolo Rossi è toccante e commovente a Vicenza. Striscioni, bandiere e cori hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Pablito verso la cattedrale della città con i tifosi che l’hanno omaggiato «Paolo, Paolo, Paolo». Il feretro è stato portato a spalla dai compagni della Nazionale 1982 che l’hanno ricordato anche con emozionanti parole (leggete in basso). A ricordare la memoria di Paolo Rossi, come fa sapere il Corriere della Sera, è stato anche Paolo Maldini che, da ragazzino, gioì per la fantastica vittoria dell’Italia ai Mondiali di Spagna con i gol di Pablito. «Per me è stato tante cose: un eroe da 14enne quando ha vinto i Mondiali con mio papà che faceva parte di quella spedizione, un compagno di squadra al Milan che mi ha dato tanti consigli» – ha detto Maldini che ha poi aggiunto – «Per tutti gli italiani era un mito, un supercampione conosciuto in tutto il mondo, ma era una persona normale. Mi rimarrà sempre in mente la sua leggerezza, senza sentirsi una star. È stato di grande esempio» (aggiornamento di Stella Dibenedetto).

FUNERALI PAOLO ROSSI A VICENZA, IL SALUTO DI ANTONIO CABRINI

Grande commozione al funerale di Paolo Rossi, scomparso all’età di 64 anni dopo aver lottato contro la malattia. Ha emozionato tutti l’immagine che vede chi ex compagni del Mondiale del 1982 –  Tardelli, Cabrini, Altobelli, Collovati, Oriali e Antognoni  – portare in spalla il feretro di Pablito nel Duomo di Vicenza. La bara, coperta con una maglia azzurra, è stata accolta dai cori della gente presente all’esterno della Chiesa in un clima di grande commozione. Tantissimi gli ex compagni di squadra e amici presenti, basti pensare a Roberto Baggio e Beppe Dossena, particolarmente toccante il saluto di Antonio Cabrini prima dell’inizio dei funerali: «Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico e un fratello: abbiamo combattuto, vinto e a volte perso, ma ci siamo sempre rialzati anche dopo una delusione. Siamo stati parte di un gruppo,il nostro gruppo». «Non pensavo ti saresti allontanato così presto, ma che avremmo camminato ancora tanto insieme», le parole dell’ex calciatore. Ricordiamo che l’evento è trasmesso anche in diretta tv su Rai Due con collegamento dalle ore 10:00, e in streaming e via app tramite Rai Play cliccando su questo link. (Aggiornamento di MB)

FUNERALE PAOLO ROSSI A VICENZA, LE PAROLE DEL FIGLIO ALESSANDRO

Fra meno di un’ora si terrà il funerale di Paolo Rossi a Vicenza, l’ultimo salute al grande Pablito, eroe del Mondiale 1982. Alessandro, il primo figlio dell’ex stella del calcio, lo ha ricordato quest’oggi in un’intervista a Repubblica: “Era un combattente e nei mesi in cui è stato malato non si è mai arreso. Purtroppo questa volta non ha vinto lui, ma il male che ce lo ha portato via. Un padre fantastico – ha aggiunto – ma prima di tutto una persona umile e generosa con tutti, anche nella vita privata”. Alessandro Rossi ricorda come Paolo avesse un carattere forte e volesse vivere, “farcela per la sua famiglia. È stato presente e lucido fino all’ultimo: se ha fatto i conti con la disperazione è riuscito a fare in modo che nessuno se ne accorgesse”. Il primogenito di Paolo Rossi lo ricorda come una persona “buona, prima che un grande calciatore. Non l’ho mai sentito dire di no a qualcuno che lo cercava. È stato sempre disponibile ad aiutare gli altri”. Anche per questo saranno molti coloro che oggi seguiranno da vivo, nel limite delle misure restrittive anti-covid, il funerale del compianto Paolo Rossi.  (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FUNERALE PAOLO ROSSI A VICENZA, DIRETTA E ORARIO, L’EX MOGLIE: “FU COLPO DI FULMINE”

Si terrà stamane nel duomo di Vicenza, a partire dalle 10:30, il funerale di Paolo Rossi, il Pablito Mundial scomparso tre giorni fa a seguito di un male incurabile. Infiniti i messaggi di cordoglio che proseguono il ricordo del campionissimo del campionato mondiale del 1982, e nelle ultime ore ha parlato anche Simonetta Rizzato, la prima moglie di Paolo Rossi e mamma del loro figlio Alessandro: «Eravamo così giovani – ha raccontato quest’oggi al Corriere della Sera – quando l’ho conosciuto era il 1976, avevo 17 anni. Paolo era più grande di me di tre anni ed era appena arrivato a Vicenza. Era bravo ma non era ancora esploso, dal punto di vista sportivo. Ci presentarono alcuni amici comuni: eravamo piccoli, molto teneri. Fu un colpo di fulmine. E dopo quell’incontro ci sono stati diciotto anni d’amore». Sei anni dopo, in occasione del mondiale spagnolo, Simonetta rimase incinta: «Durante il Mundial ero incinta – ricorda ancora la Rizzato – non andai temendo rischi per la gravidanza. Poi abbiamo preso strade diverse, io mi sono risposata e lui ha avuto Federica, una donna stupenda». L’ex moglie di Paolo Rossi ricorda il suo amore da copertina: «Se ci ripenso, mi pareva di vivere una favola: Paolo è stato il primo amore, quel sentimento puro che si può vivere soltanto a quell’età. Poi, siamo cresciuti e maturando siamo cambiati. Lui era spesso lontano per lavoro e alla fine, dopo tanti anni insieme, abbiamo deciso di lasciarci e prendere strade diverse». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FUNERALE PAOLO ROSSI A VICENZA, DIRETTA E ORARIO: ULTIMO SALUTO A PABLITO ‘MUNDIAL’

Farewell Pablito. Difficult non scrivere fiumi di retorica per celebrare un campione e un uomo come Paolo Rossi, morto lo scorso 9 dicembre 2020 dopo 64 anni di magie, cadute, trionfi e sorrisi. Oggi nella sua città d’adozione, Vicenza, si terranno i funerali in un Duomo che compatibilmente alle regole Covid vedrà la presenza di tantissimi protagonisti di quella estate magica del 1982: come ha detto splendidamente la moglie Federica Cappelletti nel dare il triste annuncio mercoledì notte scorsa, «per sempre. Non ci sarà mai nessuno come te, unico, speciale, dopo te il niente assoluto». A dir la verità, vedendo quanta commozione ha generato “Pablito” Rossi dopo la sua salita al cielo, ben più del “nulla” il grande campione del mondo ’82 lascia a tutti noi: la commissione di un Mondiale irripetibile, il sogno di un uomo normalissimo salito sul tetto del mondo (ricordiamo, in quell’anno fu anche Pallone D’Oro e Capocannoniere con 6 reti ai Campionati del Mondo). «Stiamo cercando di capire come organizzare un evento di tale portata in questo momento», ha spiegato il sindaco di Vicenza Francesco Rucco nel confermare i funerali di Paolo Rossi per oggi, sabato 12 dicembre, alle ore 10.30 nel Duomo vicentino. La cerimonia funebre si terrà nella “sua” Vicenza (dove esordì con la Lanerossi negli anni Settanta), come lui aveva desiderato negli ultimi difficili mesi di malattia che lo hanno colpito: il tumore ai polmoni ha solo apparentemente vinto, l’amore di una famiglia così splendida nel stringersi attorno al proprio “Pablito” già da solo supera il “maledetto” male che l’ha portato via. I funerali saranno trasmessi in diretta Tv su Telechiara, anche in video streaming sul portale online.

FUNERALI PAOLO ROSSI, IL DRAMMA DELLA MOGLIE FEDERICA

Ad impressionare per lucidità e commozione nel giorno in cui ha dovuto salutarlo per l’ultima volta, è stato il messaggio “lanciato” dalla moglie Federica che insieme ai figli ha accompagnato Paolo Rossi fino alle ultimissime ore su questa Terra. «Nel momento in cui stava morendo e non se ne voleva andare, io l’ho abbracciato forte e gli ho detto Paolo, adesso vai, hai sofferto troppo. Staccati, lascia questo corpo e vai. Io crescerò le bambine e porterò avanti i nostri progetti. Tu hai fatto anche troppo e quindi si è addormentato in quel momento», raccontava con lacrime agli occhi, davanti alla camera ardente, ma con la dignità di chi ha amato suo marito più di qualsiasi altra cosa nella vita. «Una persona unica, piena di ottimismo anche nei momenti più difficili, una persona grande ma allo stesso tempo semplice. Una persona che mi ha insegnato tanti valori belli e li ha insegnati alle nostre figlie. Io dico che dopo Paolo Rossi si sopravvive. Quindi cercherò di fare questo», spiegava ancora Federica Cappelletti ai giornalisti numerosi e insolitamente “silenziosi” davanti a quel racconto. «Preferisco pensare che sia un arrivederci. Fare a meno di lui è veramente tanto. Ma dovrò farlo, gliel’ho promesso. Riporteremo Paolo in Toscana – ha concluso la signora Rossi -. Faremo la cerimonia e una camera ardente a Vicenza che era la sua città adottiva. Poi lo farò cremare in accordo con il figlio perché me lo voglio tenere sempre vicino».

PAOLO ROSSI, IL PIANTO DEI COMPAGNI DELL’82

Paolo Rossi era molto di più di quel Mondiale 1982 che ci fece vincere con la tripletta al Brasile, la doppietta alla Polonia e il gol in finale alla Germania: era un compagno di squadra straordinario, e così lo hanno ricordato tutti i “compagni di strada” di quel Mundial irripetibile di Spagna ’82. Le testimonianze (raccolte dall’Adnkronos il giorno della sua morte, ndr) sono commosse, straziate ma anche liete di poter ricordare quel numero 20 così incredibilmente “normale” eppure così tremendamente umile: «E’ una notizia tragica, inaspettata, lui non parlava assolutamente mai della sua malattia. E una grossa perdita, era un ragazzo intelligente e simpatico», spiega il capitano di quella spedizione unica Dino Zoff, «Abbiamo vissuti tanti momenti assieme, si parla dei Mondiali ma noi eravamo assieme anche prima, c’è sempre stato un rapporto da fratelli, io ovviamente ero il maggiore, di lui porterò sempre con me il ricordo della sua grande simpatia». Beppe Dossena non riusciva quasi a respirare quando ha letto la notizia, «Alla notizia mi mancava l’aria e il fiato e sono dovuto uscire di casa. Sono pezzi di vita che se ne vanno, al di là del Mondiale. Ho vissuto con lui anche esperienze fuori dl campo, con le famiglie». Il ‘folletto’ che gli ha fornito miriadi di assist in quella spettacolare Nazionale, Bruno Conti, si limita ad un «Ci hai portato sul tetto del mondo Maledetto 2020. Ciao Amico Mio RIP». Troppo dolore per la notizia terribile, troppa felicità per i momenti passati assieme, esattamente come spiega Claudio Gentile «Paolo era un ragazzo eccezionale, intelligente e molto attento, non si è mai montato la testa. In campo poi era uno che si faceva sentire». Chiusura pensando alla moglie e alla famiglia per Fulvio Collovati: «Quando questa notte Federica, la moglie di Paolo Rossi, ci ha mandato il messaggio è stato un momento che ricorderò per tutta la vita, perché è un dolore che mi ha preso al cuore. Come faccio a dimenticarlo, se sono campione del mondo lo devo a lui, lo devo alla sua scaltrezza, la sua intelligenza, il suo senso di appartenenza al gruppo».