L’ultimo estremo saluto dell’Italia intera a Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci nei Funerali di Stato in diretta tv – anche video streaming su Rai e Repubblica – dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma: un commiato doloroso alle due vittime inermi che, assieme al loro autista Mustapha Milambo, hanno perso la vita nel vile attentato in Congo dello scorso 22 febbraio.
La scelta del Governo è quella di riservare il massimo onore possibile a Luca e Vittorio e alle loro famiglie e così i feretri sono stati avvolti nel Tricolore e trasportati all’interno della chiesa gremita dai carabinieri del 13/o reggimento, lo stesso del militare Iacovacci. Sono presenti all’interno della Basilica il Premier Mario Draghi, i Ministri Guerini, Di Maio, Lamorgese, Giorgetti e i Presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, assente invece ancora il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per lievi problemi di salute che gli hanno impedito di essere presente anche all’arrivo delle salme dal Congo martedì sera.
IL DOLORE DEI FAMILIARI DI ATTANASIO E IACOVACCI
Per l’ambasciatore del Congo Luca Attanasio in realtà anche sabato prossimo 27 febbraio – alle ore 10 dal Centro sportivo in via Tolstoi 84 a Limbiate – sarà possibile un secondo momento di commemorazione con l’intera comunità desiderosa di recare l’estremo saluto ad un loro concittadino morto barbaramente (e misteriosamente) nella sparatoria tra milizie militari e soldati della Repubblica Democratica del Congo. Il dolore è tanto, con i familiari che oggi a Roma si sono stretti attorno ai feretri accompagnandoli nella Basilica romana: Attanasio lascia inoltre una splendida famiglia fatta dalla moglie attivista Zakia Seddiki e tre meravigliose bimbe gemelle.
Le parole forse più sensate nel marasma di commenti in questi giorni sono giunte dal padre di Luca, Salvatore Attanasio e riecheggiano oggi nel giorno dei Funerali di Stato: «in trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita. Ma adesso – ha concluso all’Ansa – bisogna pensare alle nipoti, queste tre creature avevano praterie davanti con un padre così». Un appuntato dei carabinieri 39enne siciliano, Salvatore Di Giorgio, si è offerto volontario per partire in Congo e sostituire il compianto collega Vittorio Iacovacci: fa parte anche lui del 13° reggimento “Friuli Venezia Giulia” dell’Arma dei carabinieri, di stanza a Gorizia, proprio come il carabiniere morto per proteggere l’ambasciatore.