«Non ha chiesto lui una mia visita ma io ho sentito che era l’ora di tornare da lui»: così Benedetto XVI saluta idealmente il fratello Georg Ratzinger nel giorno dei funerali. È un lungo messaggio quello inviato dal Papa Emerito senza poter recarsi di persona ma avendo nel cuore la gratitudine di esser riuscito a salutarlo e passare con lui gli ultimi giorni di vita nel suo primo viaggio extra Vaticano dopo le dimissioni da Pontefice. Si sono svolti questa mattina nella Cattedrale di Ratisbona i funerali di Georg Ratzinger, con il messaggio accorato del Papa Emerito letto in chiesa tra le visibili lacrime dal segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein.



«Ci sono state tre caratteristiche principali di mio fratello che sono tornate in molte varianti e riflettono anche il mio sentimento personale a quest’ora di separazione», scrive l’amato fratello “minore” Joseph Ratzinger. Si tratta di musicalità, socievolezza e pietà: «Da un lato c’è la sua socievole allegria, il suo umorismo, la sua gioia per i buoni doni della creazione. Allo stesso tempo, tuttavia, era un uomo di espressione diretta in quanto esprimeva apertamente la sua convinzione. Ha vissuto nella più grande cecità possibile per oltre 20 anni ed è stato quindi escluso da una buona parte della realtà».



IL MESSAGGIO DEL PAPA EMERITO

La sofferenza e la croce portata da Georg Ratzinger non sono mai state fonti di “lamento” né di acredine per la vita dedicata al Signore: scrive ancora Benedetto XVI, «Questa grande rinuncia è sempre stata difficile per lui, ma l’ha sempre accettata e approvata dall’interno. era un uomo di Dio. Anche se non ha mostrato la sua pietà, è stato il vero centro della sua vita soprattutto la sobrietà e l’onestà». Al termine del messaggio, Ratzinger ringrazia il vescovo di Ratisbona monsignor Rudolf Voderholzer per avergli permesso di partecipare ai funerali del fratello in diretta streaming dal Vaticano, ma non solo:



«vorrei ringraziarti per essere di nuovo con lui negli ultimi giorni della sua vita. Non mi aveva chiesto di venirlo a trovare. Ma ho sentito che era l’ora di tornare da lui. Sono profondamente grato per questo segno interiore che il Signore mi ha dato. Quando lo ho salutato la mattina di lunedì 22 giugno, sapevamo che sarebbe stato un addio in questo mondo per sempre». Papa Ratzinger però riconosce allo stesso tempo «sapevamo anche che il buon Dio che ci ha donato questa unione in questo mondo regna anche nell’altro mondo e ci regalerà un nuovo stare insieme».