In uno dei momenti di massima confusione e tensione all’interno del Consiglio Superiore della Magistratura, giunge un dossier scottante sul banco dei togati legato direttamente alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, costata la vita a 14 persone il 23 maggio scorso. In un Csm dilaniato dallo scontro sui casi Palamara e Amara, con in più le forti tensioni per la riforma della giustizia che dovrebbe andare a rivoluzionare il sistema di gestione dei vertici della magistratura, arriva lo spinoso “caso” del cambio Gip avvenuto presso la Procura di Verbania negli scorsi giorni: con una mossa assai insolita, il Tribunale di Verbania ha disposto che la gip che si occupava dell’inchiesta sul Mottarone – Donatella Banci Buonamici – fosse sostituita dalla titolare procuratrice Elena Ceriotti.



Ufficialmente il “siluramento” è avvenuto per rispettare la “titolare per tabella del ruolo” ma la polemica è stata enorme visto che la gip Banci Buonamici si era contraddistinta per la forte opposizione alla pm Olimpia Bossi, arrivando a scarcerare i tre indagati per la tragedia della funivia appellandosi allo spirito garantista di cui dovrebbe essere contraddistinta la nostra legge e Costituzione. «Una questione di equa e coerente distribuzione del lavoro», ha spiegato il Presidente del Tribunale di Verbania Luigi Maria Montefusco motivando la sostituzione, anche perché Ceriotti era assente al momento della tragedia: è però decisamente ipotizzabile che qualcosa dello scontro mediatico avvenuto tra la pm Bossi (titolare delle indagini) e la gip Banci Buonamici possa aver influito nella sostituzione.



CAOS GIUSTIZIA SUL CASO MOTTARONE

Ebbene, il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della Magistratura si riunirà domani in urgenza per verificare la correttezza della decisione del presidente del tribunale di Verbania: il caso è stato sollevato dai consiglieri del Csm Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo e la decisione è attesa entro la giornata di domani. Banci Buonamici, presidente di sezione e coordinatrice dell’area penale, si era occupata del fermo autoassegnadosi il caso dei tre indagati in quanto «esercitava le funzioni di supplente il 26 maggio», giorno degli arresti, sostituendo la Ceriotti esonerata per smaltire il carico di lavoro arretrato. La sostituzione ha però generato un effetto boomerang non solo nelle indagini ma in generale nella gestione della giustizia sul caso Stresa-Mottarone: come riporta il Corriere della Sera, tra i togati del Csm vi è il sospetto che dall’alto qualcuno possa aver fatto pressioni sul Tribunale per “rimuovere” la gip nella bufera per la scarcerazione di Nerini e Perocchio (e i domiciliari al reo confesso Gabriele Tadini). Il tema da dibattere nel Csm è sulla parola “supplente”: in sintesi, spiega il CorSera, ha sbagliato il presidente del tribunale, che ha cambiato giudice in corsa con un atto inusuale e insolito, o ha sbagliato la gip Banci Buonamici, che si era assegnata il fascicolo? Dall’esito della decisione in sede Csm le indagini potranno proseguire con inevitabile forte “valenza” giuridica e mediatica che a prescindere dall’esito porterà ulteriore caos su una vicenda già di per suo complessa e intricata come la tragedia del Mottarone.

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