Il conto alla rovescia è ormai ufficialmente partito. In qualche caso, addirittura, è già terminato e gli spumanti sono già stati stappati, con i fuochi d’artificio di Capodanno a illuminare i cieli di alcune località internazionali geograficamente molto distanti dall’Italia. “Colpa” del fuso orario, che fa sì che vi siano numerosi Stati del mondo in grado di accogliere in anticipo il 2020 (dalla Nuova Zelanda al Giappone, dalla Cina fino all’Australia). Un anno che gli italiani (e non solo) si augurano possa rivelarsi foriero di pace, salute e serenità. Ma qual è stato il primo luogo dell’orbe terracqueo a dare il suo personale benvenuto al nuovo decennio? La risposta è davvero inaspettata, perché in molti si immaginerebbero una nazione o comunque una città estesa. Niente di tutto ciò: la mezzanotte del 31 dicembre è scoccata per prima sull’isola di Kiribati, un atollo ubicato fra le onde dell’oceano Pacifico, nella remota Oceania. Lì i brindisi sono scattati quando qui in Italia era soltanto mezzogiorno, con milioni di nostri connazionali decisamente affaccendati, complice l’imminenza dell’atteso cenone di San Silvestro, che molti hanno scelto di trascorrere tra le mura domestiche in compagnia degli amici più cari.



FUOCHI D’ARTIFICIO CAPODANNO 2020: AUSTRALIA BRUCIA MA NON CANCELLA LO SHOW

Detto dunque del primato assoluto e inscalfibile dell’isola di Kiribati, i fuochi d’artificio di Capodanno hanno ravvivato le volte celesti dell’isola di Tonga, dove si è salutato il 2020 con feste e balli sul litorale, mentre in Italia saranno le 13. A stretto giro di posta, poi, è toccato alla Nuova Zelanda, in primis ad Auckland. Alle 15 italiane, l’attesissimo e grandioso show del Sydney Harbour, con l’Opera a fare da sfondo. In questo caso, però, v’è stata qualche polemica a contornare lo spettacolo, dal momento che l’Australia è da giorni in preda agli incendi e una petizione sottoscritta da 260mila persone chiedeva al premier Scott Morrison di rinunciare ai fuochi artificiali e destinare i soldi risparmiati ai volontari impegnati a spegnere le fiamme e agli agricoltori danneggiati dai roghi. Nessuna retromarcia, però, da parte del leader politico: l’evento pirotecnico di Sydney attira all’incirca 1 milione di persone in città e garantisce un incasso pari a 130 milioni di dollari australiani. Capodanno in anticipo anche a Tokyo, Singapore (18 ora italiana) e Mosca: in Russia sarà il 1° gennaio con una sola ora d’anticipo rispetto al Belpaese.



FUOCHI D’ARTIFICIO DI CAPODANNO 2020 VIDEO: I RITARDATARI

Non solo fuochi d’artificio di Capodanno in anticipo, però. Il 2020 giungerà in ritardo rispetto al nostro Paese in molti altri Stati mondiali. Ad esempio, quando noi avremo già brindato da tre ore al nuovo anno, saranno Rio de Janeiro e il Brasile a festeggiare, seguiti, all’alba italiana, da New York: nella “Big Apple” a stelle e strisce l’attesa è ogni anno spasmodica, complice il grande appuntamento in programma a Times Square, indubbiamente fra quelli più rilevanti dal punto di vista mediatico. Saranno le 10 del 1° gennaio in Italia quando la mezzanotte scoccherà anche a Los Angeles e in tutta la California, pronte a celebrare il 2020 con un ventaglio di proposte in grado da generare il tradizionale imbarazzo della scelta: si va dai veglioni negli alberghi a cinque stelle, ai locali di moda sino alle immancabili feste sulla spiaggia. Fanalini di coda nei festeggiamenti, pirotecnici e non solo, le isole Hawaii, che, unitamente all’Alaska, rientrano nel novero dei luoghi in cui il Capodanno arriva più tardi. In particolare, saranno le 12 del 1° gennaio qui nello Stivale, quando nelle Hawaii partiranno i trenini e le danze sulla sabbia.