Fuori era primavera
ci porta dentro il lockdown degli italiani con la mano discreta e concreta di chi sa leggere il nostro paese meglio di altri, Gabriele Salvatores. Sicuramente inizia un anno, il 2021, che speriamo ci faccia lasciare alle spalle il nemico Covid-19. Proprio questo periodo complicato ci porterà a vivere il futuro con maggiore gratitudine, ma di certo la situazione si deve analizzare con attenzione per ricordare chi non ce l’ha fatta e ragionare su come comportarci per uscire da un momento così tragico. Il cinema e l’arte tornano dunque a raccontare la vita reale e qui Salvatores lo fa con attenzione e grande cuore. Fuori era primavera sarà trasmesso da Rai 3, clicca qui per la diretta streaming. Clicca qui per il video del trailer.
16mila contributi di persone in lockdown
Il documentario Fuori era primavera raccoglie più di 16mila contributi di persone che hanno deciso di inviare la loro testimonianza al regista per prendere parte ad uno dei documentari più belli di sempre. Gabriele Salvatores grazie alla sua maestria ha realizzato un film interessante e reale che descrive anche lo stato emotivo di tutto il Paese dovuto alla paura del virus e alle restrizioni. I social sono già roventi col pubblico che vuole assistere a questo racconto che sarà senza dubbio emozionante e ci ricorderà un momento difficilissimo da affrontare.
Il docufilm sul lockdown di Gabriele Salvatores
Il film Fuori era primavera andrà in onda oggi, sabato 2 gennaio, nella prima serata di Rai 3 alle ore 21.45. Il regista è Gabriele Salvatores e la pellicola è stata realizzata grazie alla produzione di Rai Cinema e Indiana Production. Il film è un documentario collettivo realizzato da tanti mini video che testimoniano il duro lockdown vissuto dagli italiani durante la primavera. Si tratta di un reperto importantissimo cui tutto il Paese ha preso parte.
Fuori era primavera, la trama del film
La pellicola Fuori era primavera, l’Italia prima del lockdwon, racconta in ordine cronologico tutti i pensieri e le emozioni di quegli italiani costretti in casa a causa dell’emergenza sanitaria. Salvadores infatti anche lui in lockdown chiede agli italiani di girare video con i propri smartphone al’interno delle mura domestiche raccontano le loro emozioni e le loro paure. L’insieme di questi filmati ha dato vita ad uno spettacolare documentario la cui importanza storica è indiscussa.
Il video racconta il momento in cui l’Italia osserva con apprensione lo sviluppo del virus in Cina senza rendersi davvero conto della sua pericolosità, in seguito si scoprono i primi casi in Italia e si è costretti ad una chiusura graduale e in breve totale che sconvolge l’esistenza di tutti. Grandi e piccini vivono con apprensione i duri mesi del lockdown lontani dall’affetto dei familiari e stretti tra le braccia dei parenti più prossimi.
Il documentario termina con le prime aperture del 4 maggio e il graduale ritorno alla realtà che non potrà più essere chiamata normalità. Punto cardine del documentario è anche il ritorno della natura alla sua forza originaria, le strade, non più popolate dagli uomini che le percorrono ci mostrano gli animali che si appropriano di ciò che era inizialmente loro.