Domani riparte la Serie A e c’è grande curiosità di scoprire chi sarà l’erede del Milan nell’albo d’oro. Come ogni anno, non mancheranno le polemiche sugli arbitri, ma le nuove direttive sul fuorigioco potrebbero rendere i toni ancora più aspri. Il motivo? La riforma Ifab favorisce i difensori e “disincentiva” le furbate degli attaccanti.



Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, la novità sul fuorigioco nasce da un caso clamoroso, legato alla finale di Nations League dello scorso ottobre tra Francia e Spagna: Mbappè riceve palla partendo in fuorigioco e segna perché rimesso in gioco da Garcia che, in scivolata, sfiora la palla senza nemmeno far cambiare traiettoria. Ed ecco la nuova interpretazione: diventa fondamentale la volontarietà.



Fuorigioco, ecco come cambia

In base alle nuove direttive sul fuorigioco, ci sarà una netta distinzione tra deviazione e azione deliberata: nel primo caso non c’è offside, nel secondo caso si alza la bandierina e/o annulla il gol. “Si è cercato di tornare un po’ alle origini”, ha spiegato il designatore degli arbitri di Serie A, Gianluca Rocchi. Penalizzazione, dunque,  per chi parte in posizione irregolare e viene “salvato” da una deviazione casuale. Grande responsabilità per gli arbitri, dunque, chiamati a valutare se l’ultimo tocco del difensore è volontario o meno e dunque se l’azione che si sviluppa è buona oppure no. L’aggiornamento sul fuorigioco è destinato a sollevare ulteriori polemiche, già non placate dall’arrivo del Var. Il motivo? Perché, come dicevamo, l’interpretazione di volontarietà-involontarietà spetterà all’arbitro, che potrebbe dunque finire nel mirino delle critiche per una decisione dubbia. E nell’era di internet non è mai una buona notizia, la fiera del dibattito social sta per prendere il via…

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