Esistono i furbetti del cartellino, e poi ci sarebbero anche i furbetti delle case popolari. Accade in Veneto, dove in questi giorni sono in atto diverse mobilitazioni contro Ater ed il rincaro degli affitti. Oggi però, Il Gazzettino evidenzia anche un altro lato della stessa medaglia, ovvero la presenza di svariati casi limite dove a farla da padrona sono proprio i “furbetti” delle case popolari emersi in seguito ad approfondite verifiche condotte dal medesimo ente ora sotto accusa. Dopo l’entrata della nuova – e contestata – legge sull’edilizia popolare, Ater ha deciso di compiere i dovuti accertamenti sulla reale situazione economica degli assegnatari dei 41mila alloggi messi a disposizione. Da ciò sarebbe emersa una situazione del tutto inaspettata. Alcuni degli assegnatari, ad esempio, si ritrovano con oltre un milione di euro in banca pur vivendo in una casa popolare di Verona di 100 metri quadri al costo di 248 euro mensili di affitto.
VENETO, I FURBETTI DELLE CASE POPOLARI: VERIFICHE ATER
I casi finora denunciati alla luce delle verifiche eseguite dall’Ater sono molteplici e vedono tutti protagonisti impavidi “furbetti” contenti di vivere negli alloggi popolari a loro assegnati pur avendo le disponibilità economiche per poter vivere altrove. E’ ciò che ha deciso di fare un inquilino di Belluno che si accontenta di vivere in un appartamento di medie dimensioni – circa 75 metri quadri – pagando appena 10 euro al mese di affitto per via del suo reddito basso. Peccato però che l’assegnatario in questione abbia un patrimonio immobiliare di oltre 167 mila euro. Anche a lui è arrivata in questi giorni la comunicazione cartacea nella quale si rammenta la sua inesistente povertà. Chi avrà il suo alloggio adesso dovrà pagare 265 euro. Intanto, la Regione Veneto di recente ha rivisto i canoni passando da 10 a 40 euro come minimo mensile, ha introdotto l’Isee che fissa a 20mila euro la soglia per abitare in un alloggio popolare. Le novità hanno suscitato numerose proteste da parte dei sindacati inquilini e del Pd. La Regione ha già annunciato dei correttivi al fine di salvaguardare la situazione di anziani, disabili e genitori soli con figli.