COME CAMBIA IL PD CON ELLY SCHLEIN: PARLA IL PORTAVOCE DELLA MOZIONE MARCO FURFARO

«Se abbiamo vinto c’è in tempo: le persone non sopportano più il modello di sviluppo delle politiche di destra e sinistra»: lo ha detto stamane intervistato a “Radio anch’io” su Rai Radio1 Marco Furfaro, portavoce della mozione Schlein vincente alle ultime Primarie del Pd. Per il fiorentino dem agli antipodi di Matteo Renzi, con un passato in Sel di Vendola e nel movimentismo di sinistra, la vittoria di Elly Schlein porta in dote per il prossimo Partito Democratico una rinnovata sfida economica e sociale: «Elly ha il coraggio di dire che si può crescere trattando la sfida della transizione ecologica non solo in maniera difensiva ma dando respiro con nuove filiere produttive nell’economia circolare», spiega ancora il portavoce della giovane deputata vincente contro Stefano Bonaccini.



Quando l’economia cresce si paga da sola il Welfare, sottolinea Furfaro ipotizzando dunque una sorta di nuova “patrimoniale” seguendo l’idea di Schlein sull’economia circolare: «maggiori tasse e maggior redistribuzione. Noi vogliamo far partire l’economia con un mercato del lavoro ma che non si ledano le dignità delle persone come sta avvenendo con le giovani generazione». Un Pd all’opposto di quello renziano e di Letta, improntato all’economia circolare e alla lotta contro il cambiamento climatico, orientato ai temi dei “diritti” e meno improntato al liberismo riformista (come invece propone il Terzo Polo di Calenda con Renzi): da Schlein a Furfaro, dopo la vittoria alle Primarie il “nuovo” avanza (o una riedizione del mix del Centrosinistra Veltroni-D’Alema-Vendola)



FURFARO: “ARMI ALL’UCRAINA? CONTINUIAMO. POI SULLA PACE PERÒ…”

In merito agli altri temi dell’agenda Schlein, in attesa del suo discorso di insediamento il prossimo 12 marzo in Assemblea Nazionale, Furfaro racconta sempre in radio la posizione della mozione vincente alle Primarie sul tema caldo delle armi in Ucraina: il distinguo dal “pacifismo” di sinistra sembra chiaro, così come dalle tesi del M5s di Conte, anche se resta contemporaneamente la critica alle scelte di questo Governo. «Sulla guerra nostra posizione è solidarietà totale all’Ucraina e pieno appoggio con invio di armi: detto ciò, c’è grandi confusione nel Paese perché non c’è una prospettiva oltre all’invio della armi. Quella prospettiva riguarda il ruolo dell’Europa per arrivare all’approccio multilaterale di un negoziato di pace proficuo», conferma il portavoce della mozione Schlein.



Intervistato da “La Repubblica” dopo la vittoria della deputata ex sinistra radicale, Romano Prodi ha dato la sua investitura alla nuova leader della sinistra in Italia con però un monito immediato sulla tenuta delle diverse anime interne: «come sarà il Pd di Schlein? Avrà lo stesso problema che avrebbe avuto se avesse vinto Bonaccini: aprirsi ai riformismi. Direi meglio, riformare i riformismi. Lo so che ora tutti guardano alle alleanze, ma è una lettura poco interessante, al momento. Ora per il Pd si tratta invece di coinvolgere tutte le intelligenze che corrono per il Paese, dall’associazionismo alle Ong, dai diversi sindacati alle imprese, per coinvolgerli in un progetto di rilancio. C’è tanta gente che non si sente più rappresentata e nemmeno lontanamente ascoltata. Questa è la sfida che il Pd ha davanti, indipendentemente dal segretario che si è scelto».